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Lotta all’evasione fiscale, arrivano premi per chi collabora e intelligenza artificiale per scovare i furbetti

Giacomo Andreoli

 10/03/2023

Record di lotta all’evasione nel 2022: recuperati oltre 20 miliardi di euro. Il governo, intanto, con la nuova riforma fiscale pensa a premi per chi collabora con il Fisco e IA per scovare i furbetti.

Nel 2022 è stato record in Italia nella lotta all’evasione fiscale, con oltre 20 miliardi di euro recuperati dai cosiddetti furbetti. Ora, però, il governo Meloni vuole andare oltre e fare decisamente di più, intensificando l’opera di recupero delle tasse non pagate. Con la nuova riforma fiscale, così, dovrebbero arrivare una serie di novità su questo fronte.

Ad anticiparle è una nuova bozza che circola tra gli organi di stampa, che prevede premi per chi collabora con il Fisco e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per scovare i furbetti che non hanno intenzione di venire a patti con l’Agenzia delle Entrate. Vediamo nel dettaglio cosa potrebbe cambiare.

Lotta all’evasione fiscale, cosa prevede la riforma fiscale

La nuova bozza di riforma prevede la piena utilizzazione dei dati, il potenziamento dell’analisi del rischio e il ricorso alle tecnologie digitali e alle soluzioni di intelligenza artificiale, pur nel rispetto della tutela dei dati personali.

L’obiettivo è “prevenire e ridurre l’evasione ed elusione fiscale”, anche grazie a premi per chi collabora: si prevede infatti il rafforzamento del regime di adempimento collaborativo assieme all’aggiornamento e all’introduzione di istituti, anche “premiali, volti a favorire forme di collaborazione tra l’Amministrazione finanziaria e i contribuenti”.

Quante tasse vengono evase in Italia?

Nel 2019 il tax gap in Italia era arrivato a 99,2 miliardi di euro, di cui 86,5 miliardi di mancate entrate fiscali (cioè che fanno riferimento all’evasione di varie imposte e tasse), e 12,7 miliardi di euro di mancate entrate contributive, ad esempio associate ai contributi pensionistici.

Il record del 2022 nella lotta all’evasione

Secondo gli ultimi dati presentati dal direttore dell’Agenzia delle Entrate e di Agenzia delle Entrate-Riscossione, Ernesto Maria Ruffini, però, nel 2022 sono stati recuperati 20,2 miliardi di tasse non pagate. Si tratta del dato più alto di sempre.

Assieme alle maggiori entrate derivanti dai controlli, lo scorso anno l’Agenzia ha anche assicurato minori uscite a carico del bilancio dello Stato, tramite le analisi di rischio e alle attività anti-frode. Quest’ultime hanno permesso di bloccare 9,5 miliardi di euro tra crediti, bonus (per lo più edilizi) e rimborsi che non spettavano a chi li aveva presi.

Risulta poi in crescita il gettito spontaneo: i tributi amministrati versati dai contribuenti ammontano a 510 miliardi (in aumento dell’11% rispetto al 2021), mentre i rimborsi erogati nel 2022 a famiglie e imprese valgono 20 miliardi. Tutto questo mentre procede la rottamazione delle cartelle esattoriali voluta dal governo Meloni con l’ultima legge di bilancio. Secondo il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, fino ad oggi lo Stato ha ricevuto 600mila domande online.

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2 Commenti

  1. La prima e fondamentale operazione per avviare un’azione di contrasto alla evasione fiscale con una qualche efficacia, consiste ne distinguere i conti del privato consumatore (lavoratore dipendente e pensionato) dal titolare di Partita Iva (professionista e esercente attività economica nella forma di Ditta individuale).
    Nel secondo caso – titolari di Partita Iva – bisogna imporre l’apertura di un Conto aziendale da allegare alla dichiarazione dei redditi.

  2. La prima e fondamentale operazione per avviare un’azione di contrasto alla evasione fiscale con una qualche efficacia, consiste ne distinguere i conti del privato consumatore (lavoratore dipendente e pensionato) dal titolare di Partita Iva (professionista e esercente attività economica nella forma di Ditta individuale).
    Nel secondo caso – titolari di Partita Iva – bisogna imporre l’apertura di un Conto aziendale da allegare alla dichiarazione dei redditi.

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