Pensione anticipata e Ape 2017, tutto sulla nuova flessibilità
Pensione
anticipata con 41 anni di contributi, anticipo pensionistico a 63 anni di età:
che cosa cambia con la Legge di stabilità 2017.
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La riforma Fornero resta
in piedi, ma aumentano gli scivoli che consentono dipensionarsi
in anticipo: dal prossimo anno, difatti, sarà possibile
anticipare la pensione a63 annidi età, con l’Ape, oppure
ottenere lapensione anticipatacon41 annidi contributi, per alcune particolari
categorie. In arrivo, poi, la possibilità di cumulare gratuitamente i
contributi per ottenere prima la pensione. Ma andiamo per ordine e cerchiamo di
fare chiarezza su tutte le novità dellaLegge di stabilità 2017in materia di pensioni.
Ape
La novità in materia
previdenziale che ha fatto più discutere, a causa di ripetuti annunci e
smentite, è l’anticipo
pensionistico, ormai noto con la dicitura Ape.
L’Ape è un trattamento
che può arrivare, al massimo, al95%della futura pensione, erogato grazie
al prestito di una banca, dettoprestito-ponte:
grazie all’Ape è possibile uscire dal lavoro a 63 anni di età, cioè
“pensionarsi” con3 anni e 7 mesidi anticipo rispetto alla pensione di
vecchiaia (il cui requisito di età, dal 2018, sarà pari a66
anni e 7 mesiper
tutti; il lavoratore è comunque libero di scegliere un anticipo minore).
La restituzione del
prestito-ponte bancario avviene in20 anni: alle
rate del finanziamento, che comprendono capitale, interessi e assicurazione per
il rischio di premorienza, corrisponde una penalizzazione sulla pensione che è
stimata, mediamente, intorno al4,6%–4,7%dell’assegno
annuo. In parole povere, chi fruisce dell’anticipo massimo può vedersi tagliata
la pensione del 17%, sino al 20-25%, secondo alcune stime effettuate sui
lavoratori con reddito più alto.
In un primo periodo,
potranno accedere all’Ape soltanto i nati tra il1951e il1953,
se, al momento della domanda, risulteranno loro accreditati almeno20
annidi
contributi.
Ape sociale
Non tutti coloro che
otterranno l’Ape subiranno delle decurtazioni sulla pensione: all’Ape
volontaria, difatti, si affiancherà l’Ape sociale, oApe
agevolata. Questa misura sarà riservata ai seguenti
soggetti:
·disabili
·lavoratori
che assistono un familiare di 1°grado disabile;
·disoccupati
di lunga durata senza ammortizzatori sociali;
·addetti a
lavori gravosi (in questa categoria dovrebbero rientrare anche le maestre
d’asilo, gli infermieri, gli autisti, gli operai e i meccanici).
Per queste categorie di
lavoratori, il costo dell’Ape sarà a carico dello Stato, se la futura pensione
non supera1.500 euro(qualche giorno fa la soglia era stata
abbassata a 1.350 euro, poi rialzata): in pratica, i beneficiari dell’Ape socialenon
subiranno alcun taglio sulla pensione.
Tuttavia, per accedere
all’Ape agevolata, non basteranno 20 anni di contributi, ma ce ne vorranno
almeno30; se
l’interessato, poi, rientra nella categoria degli addetti ai lavori gravosi,
saranno necessari almeno36
annidi
contributi.
Ape aziendale e Rita
Completano “l’alveare”
l’Ape aziendalee la
Rita. La prima misura consentirà un anticipo pensionistico conpenalizzazioni
ridotteper i lavoratori
in esubero, grazie alla copertura di una quota del prestito-ponte da parte
dell’azienda (si ipotizza che la copertura avverrà attraverso il pagamento di
contribuzione aggiuntiva). La Rita, sigla che
sta per rendita integrativa anticipata, sarà invece riservata ai lavoratori che
aderiscono alla previdenza complementare e
consisterà nell’erogazione anticipata della pensione integrativa, per coprire,
parzialmente o totalmente, il prestito ponte dell’Ape.
Pensione anticipata quota 41
Arriva anche la tanto
attesa “quota 41”, cioè la possibilità, per i lavoratori precoci, di accedere
alla pensione anticipata con41 anni di contributi,
anziché con 42 anni e 10 mesi (se uomini) o 41 e 10 mesi (se donne).
Perché si rientri nella
categoria deilavoratori precoci,
però, è necessario possedere almeno12 mesidi contributi versati prima del19° annodi età.
È stata inoltre
eliminata la penalizzazione percentuale (che sarebbe dovuta essere ripristinata
a partire dal 2018) per chi si pensiona prima del compimento dei62
annidi età.
Cumulo gratuito
Sarà più facile
raggiungere la pensione anche per chi possiede contributi versati incasse
diverse: grazie alcumulo gratuito,
difatti, i contributi accreditati in più gestioni, appartenenti a periodi non
coincidenti sarannosommatiai fini
del raggiungimento deirequisitiutili
per il diritto alla pensione, sia di vecchiaia che anticipata. Ai fini della
misura della pensione, ogni gestione liquiderà il trattamento in base ai
contributi di propria competenza,pro quota: i
contributi, cioè, non confluiranno in un’unica cassa dando vita a un unico
trattamento, come avviene per la ricongiunzione, ma nemmeno saranno soggetti al
ricalcolo contributivo (altamente penalizzante) come avviene per la
totalizzazione.
Addetti ai lavori usuranti
Novità in vista per
tutti gli addetti ai lavori particolarmentefaticosiepesantie aiturni notturni:
oltre alla possibilità di fruire dell’Ape
sociale, gli appartenenti a queste categorie potranno
continuare a fruire dellapensione di anzianità,
a tutt’oggi operativa, basata sulle quote, ma con requisiti più semplici:
·cancellazione
della finestradi attesa
(dalla maturazione dei requisiti alla liquidazione della pensione) pari a 12
mesi per i dipendenti e a 18 mesi per gli autonomi;
·semplificazionedella documentazione da esibire all’Inps per ottenere
l’agevolazione;
·cancellazione
del requisito relativo all’ultimo
annodi lavoro: basterà, cioè, aver svolto le
mansioni gravose in almeno 7 anni degli ultimi 10 della vita lavorativa, o per
almeno metà della vita lavorativa, per chi si pensionerà dal 2018.