Un mio congiunto
e sua moglie (con figli e nipoti) sono
orientati a costituire un fondo patrimoniale familiare. Gradirei sapere se i
beni del fondo sono al riparo da provvedimenti/procedimenti giudiziari (civili
e penali) e fiscali, allo stato non esistenti né incombenti, che dovessero
sopraggiungere nei loro confronti (o soltanto per uno di essi) dopo la
costituzione del fondo.
M. S. – ROMA
R I S P O S T A
Il fondo patrimoniale è un istituto
volto a tutelare gli interessi della famiglia; i beni e i frutti risulteranno –
a seguito della costituzione del medesimo – destinati a soddisfare i bisogni
della famiglia e non sarà consentita l’esecuzione sui medesimi da parte di
terzi creditori per debiti diversi ed estranei ai bisogni della famiglia.
Il legislatore
ha previsto nel contempo una serie di limitazioni nell’alienazione,
costituzione di ipoteche, pegni e vincoli su detti beni; tali operazioni
potranno, infatti, essere effettuate soltanto con il consenso di entrambi i
coniugi e, in caso di presenza di figli minori, previa autorizzazione del
giudice chiamato a valutare la necessità e utilità evidente dell’atto
dispositivo.
La finalità del
fondo patrimoniale non è, quindi, quella di evitare l’escussione dei beni da
parte di creditori; se esso viene costituito in presenza di debiti per la
distrazione dei beni alle legittime pretese di terzi, sarà revocabile e il
negozio potrebbe configurare un abuso del diritto, in quanto utilizzato
impropriamente.
DAL”IL SOLE 24 ORE” DEL 22 DICEMBRE
2014
