Leggo
con interesse le notizie sull’anticipo della pensione a fronte di
penalizzazione, essendo una “vittima” della riforma Fornero. Ma pare che
l’anticipo si riferisca solo alle pensioni di vecchiaia, mentre io sono
interessato a quella di anzianità, avendo già 40 anni di contributi. Le
pensioni di anzianità sono state quindi escluse da questa discussione?
G.
D. V. – BOSTON
R
I S P O S T A
Per
il triennio 2016/2018 l’accesso alla pensione anticipata è possibile con 41
anni e 10 mesi per le lavoratrici (+1 anno per i lavoratori). Fino al 31
dicembre 2017 sono state sospese le penalità – sulle quote retributive – legate
all’età per i pensionamenti anticipati con età inferiori a 62 anni.
Dal
2018, le penalità troveranno nuovamente applicazione nella misura dell’1 per
cento per ogni anno di anticipo rispetto ai 62, elevato al 2 per cento per ogni
ulteriore anno di anticipo rispetto ai 60.la pensione di vecchiaia si consegue
con 66 anni e 7 mesi e almeno venti anni di contributi. Per le lavoratrici sono
richiesti requisiti inferiori. Le autonome accedono con 66 anni e 1 mese mentre
le dipendenti del settore privato con 65 anni e 7 mesi.
Dal
1° gennaio 2018 anch’esse accederanno alla pensione con 66 anni e 7 mesi. Al
momento è in discussione l’Ape (anticipo pensionistico) che dovrebbe riguardare
i nati nel 1952/1954. e’ una misura volta a far accedere alla pensione quei
lavoratori che sono rimasti privi di fonte di reddito in prossimità della
pensione.
Tuttavia,
al momento non pare essere estendibile anche ai pensionamenti anticipati,
poiché tale prestazione non è interessata dai requisiti anagrafici ma solo
contributivi. Quindi, salvo attendere il varo definitivo, si ritiene che la
risposta debba essere negativa.
DAL “IL SOLE 24 ORE” DEL
19 SETTEMBRE 2016
