giovedì, Aprile 18, 2024
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REATI CONTRO LA P.A.:Il direttore sanitario che si fa pagare per saltare la lista d’attesa risponde di corruzione e non di truffa

Il direttore sanitario del reparto di chirurgia che offre ai pazienti la possibilità di saltare la lista d’attesa dietro pagamento e si fa retribuire per interventi chirurgici eseguiti in regime ospedaliero gratuito risponde dei reati di concussione e corruzione, ma non di truffa. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione nella sentenza n. 17234 di oggi, respingendo il ricorso di un chirurgo di Catania, direttore sanitario del suo reparto, che approfittava del suo potere di stabilire il piano delle operazioni. Il chirurgo proponeva ai pazienti una serie di alternative illegali all’intervento in regime ordinario, che andavano dalla scelta dell’equipe chirurgica di fiducia, al salto della lista d’attesa, fino all’intervento effettuato direttamente da lui stesso, tutte dietro lauto compenso. Il medico inoltre screditava i colleghi per convincere i pazienti a farsi operare da lui. Come se non bastasse, in più occasioni aveva ricevuto soldi dopo aver eseguito in ospedale operazioni teoricamente gratuite. La Suprema Corte ha confermato gli addebiti di concussione e corruzione, ma ha escluso che possa configurarsi il reato di truffa, dal momento che manca la condotta ingannatrice dell\’imputato, essendo i pazienti consapevoli della non doverosità della somma di denaro consegnata.

https://www.giovannifalcone.it/upload/uno.pdf

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