Registro centralizzato TE: Accesso regolamentato

TE: Decreto attuazione
TE: Decreto attuazione

Registro centralizzato TE: Accesso regolamentato

 

Finita la stagione delle “scatole cinesi” quando, grazie al sistema delle partecipazioni occulte e schermate si capiva poco, quasi niente circa la vera identità e provenienza del capitale, delle risorse utilizzate per l’avvio di qualsivoglia attività economica.

Infatti, oggi, possiamo cominciare a parlare in ordine alla intervenuta ed attesa novità del decreto ministeriale per l’accesso al Registro centralizzato dei Titolari effettivi, dove qualcuno parla di limitazioni.

E’ una corrente pensiero che io personalmente non condivido, inappropriata, nel senso che non parlerei di “limitazioni ma di mera ed opportuna regolamentazione”.

Con il Decreto del 12 aprile 2023 del Mef, è stato introdotto un tassello importante per regolamentare il funzionamento del Registro centralizzato dei TE e Trust , attraverso l’adozione di specifiche tecniche per la concreta applicazione.

Già il decreto legislativo 125 del 4 ottobre 2019 era stata recepita la direttiva europea 2018/843 dal nostro Parlamento nazionale. A dirla tutta, il decreto ministeriale n.55 dell’11 marzo 2022 furono dettate le norme attuative in materia di comunicazione, accesso e consultazione relativi alla titolarità effettiva di imprese dotate di personalità giuridica, di persone giuridiche private, di trust produttivi di effetti giuridici rilevanti ai fini fiscali e di istituti giuridici affini al trust. La sentenza della Corte di Giustizia della UE del 22 novembre 2022 ha messo in discussione, cassando l’articolo 1, punto 15, lettera c) della direttiva 2018/843. In pratica, l’intervento è servito solo per dire che certe informazioni (titolarità effettiva di un  patrimonio), devono essere trattate con cura, per evitare un uso distorto a beneficio di consorterie criminali.

Stiamo parlando di una fase delicatissima nella gestione dello strumento del Registro centralizzato dei TT.EE., ma soprattutto delle modalità di accesso e comunicazione, cercando in ogni modo di esporre a rischi di violenza criminale (estorsione, sequestro di persona etc.), le persone fisiche a vario titolo coinvolte.

Insomma, stiamo parlando di una pausa di riflessione per scoraggiare usi impropri delle informazioni.

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