venerdì, Aprile 19, 2024
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RICETTA ELETTRONICA: Da martedì 1° marzo si parte!

Addio alla ricetta medica da martedì

Dall\’1 marzo entra in vigore quella elettronica. Ecco come
funziona

Da martedì prossimo si potrà dire addio alla tradizionale
ricetta rossa del medico di famiglia che verrà sostituita da quella
elettronica.

Dopo alcuni blocchi di natura informatica, dunque, il sistema
annunciato nei mesi scorsi (ex d.p.c.m. del 14.11.2015, in G.U. n. 303 del
31.12.2015) è ormai ai nastri di partenza (leggi: “Addio
ricetta cartacea: entra in vigore quella elettronica ma non senza interrogativi
“).

Vediamo dunque quali sono i vantaggi e gli svantaggi apportati dalla
dematerializzazione e come funzionerà l\’imminente cambiamento:

Come funziona

Il medico di famiglia per effettuare una prescrizione dovrà connettersi
dal proprio computer a un portale e compilare la ricetta elettronica
,
identica a quella cartacea e identificata da un numero (Nre) che sarà associato
al codice fiscale del paziente, richiamando in automatico anche altre
informazioni, come le eventuali esenzioni.

Una volta compilato il modulo, il sistema stampa un promemoriache sarà consegnato al paziente, il quale potrà così recarsi in farmacia per
acquistare il medicinale.

Il farmacista, grazie ai dati presenti nel promemoria (attraverso
i codici a barre) recupera la prescrizione accedendo online al medesimo portale
del medico e consegnando il farmaco prescritto.

I vantaggi

Com\’è evidente, la prescrizione elettronica annovera tra i suoi
vantaggi il risparmio su stampa e distribuzione dei vecchi ricettari e la
possibilità di un controllo efficace su falsificazioni e abusi.

In più, la ricetta virtuale sarà valida in tutte le farmacie
del territorio nazionale, sia pubbliche che convenzionate.

Un vantaggio di tutto rispetto, in quanto prevede la
possibilità di ritirare i farmaci necessari anche fuori dalla regione di
residenza,
eliminando alla radice il problema per chi si trovava lontano da
casa, spesso, costretto a pagare i medicinali per intero. Solo alcune regioni,
infatti, avevano previsto in questi casi un sistema di rimborsi, per i quali
però erano necessari lunghi tempi di attesa.

Gli svantaggi

Oltre ai vantaggi, però, la dematerializzazione della ricetta cela
un rovescio della medaglia. Tante le perplessità espresse dallo stesso
segretario nazionale della Fimmg, Giacomo Milillo, secondo il quale “qualcuno
ha confuso gli studi medici con quelli dei Caf, vista la mole di dati
anagrafici, codici di esenzione dai ticket, adesso anche quelli di erogabilità
e appropriatezza e quant\’altro dovremo verificare
“. In più spiega il
segretario, “il medico non potrà più contare sul supporto dell\’assistente
di studio nella velocizzazione delle procedure di ricettazione, e ci saranno
complicazioni anche nelle procedure di coinvolgimento del sostituto medico che
per il momento salvo eccezioni (Campania) dovrà continuare ad utilizzare la ricetta
rossa”. Conseguentemente, il rischio, chiosa Milillo, è che gli oneri
ricadano sul titolare, “con un aggravio di lavoro
che significa tempo
tolto alle visite e attese più lunghe per gli assistiti”, per cui si rende
necessaria “una semplificazione delle procedure, ancora possibile”.

Il periodo transitorio

Nei prossimi mesi la ricetta elettronica e il relativo
procedimento saranno utilizzati anche per le prescrizioni di esami e visite
specialistiche,
considerato che la nuova ricetta sarà accettata anche da
ospedali, ambulatori e cliniche.

La vecchia “rossa” tuttavia non andrà completamente in
pensione da martedì.

Nella prima fase di avvio e fino alla fine del 2017, infatti,
alcuni farmaci (come stupefacenti, ossigeno e prescrizioni per erogazione diretta
in continuità assistenziale, ecc.) saranno esclusi dal nuovo metodo.

Inoltre, per il momento rimane anche la tradizionale
“fustella” da attaccare nei riquadri rossi,
perché anche se i
codici delle confezioni sono inseriti direttamente sul pc, non è ancora stato
predisposto un meccanismo che annulli il valore della fustella, in grado di
distinguere tra i farmaci erogati a carico del SSN e quelli pagati direttamente
dal cittadino.



Fonte: Addio alla ricetta medica da martedì
(www.StudioCataldi.it)

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