mercoledì, Aprile 24, 2024
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Sistema bancario: Ottimizzare i profitti come obiettivo o come espediente!

Sistema bancario: Ottimizzare i profitti come obiettivo o come espediente!

 

Come ogni anno,  questo è il periodo che si fanno i bilanci del conto economico in vista del dividendo da distribuire ai soci. Si misurano gli utili di esercizio, spesso enfatizzati, a beneficio del mercato e dei risparmiatori che in quella determinata banca hanno investito i propri risparmi, per lo più obbligazioni per ridurre i rischi.

Qualche altro, più spericolato, amante del rischio, ha comprato anche azioni, seguendo con maggiore interesse le sorti dell’istituto di credito, soprattutto in questo periodo di crisi dove le sorprese, forse non sono ancora finite.

Fra i tanti annunci, nell’ottica di massimizzare la voce “profitti”, ho letto su un noto quotidiano economico nazionale che una banca ha deciso di “dimezzare le rettifiche su crediti”.

Se ci fermassimo a questa enunciazione di principio, potrebbe apparire come una sorta di impegno a futura memoria, significando una particolare attenzione agli interessi della banca nell’esercizio del credito, quale bussola da seguire come orientamento di ogni banchiere (evitare concentrazioni di rischi, pretendere garanzie reali o personali, aiutare imprese sane, scongiurare ogni compromesso al ribasso etc.).

Se così fosse, nulla da dire anzi, espressione di apprezzamento nell’esercizio del credito volto alla tutela del risparmiatore e della solidità patrimoniale della banca: chapeau!

Dividendo ai soci

Se invece, l’esigenza di dimezzare le rettifiche sui crediti è finalizzata a drogare i bilanci, facendo apparire una situazione florida occultando le previsioni di perdite future per effetto di “sofferenze” determinate da crediti inesigibili, allora il discorso è diverso, significando una pianificazione di un Falso in bilancio strutturale.

E’ una operazione questa finalizzata al solo scopo di dimezzare o ridurre significativamente gli accantonamenti a riserva, a tutto vantaggio della voce “utili di esercizio” e quindi di profitto per i soci.

E’ stata questa la strada seguita dai nostri banchieri nell’ultimo decennio che, in tal modo, nascondendo nelle pieghe dei bilanci i tanti crediti di dubbia solvibilità, si sono assicurati compensi lunari distribuendo ogni anno, dividendi gonfiati ai soci a tutto danno della solidità patrimoniale degli istituti di credito che sono miseramente falliti, senza essere in grado di restituire le obbligazioni a migliaia di risparmiatori.

Insomma, per non ripetere argomenti che ho già commentato in precedenti occasioni, un banchiere che afferma pubblicamente di voler “dimezzare le rettifiche sui crediti” per aumentare i profitti a termine dell’esercizio finanziario, mi creerebbe qualche preoccupazione.

L’organo di controllo – Banca d’Italia e Guardia di finanza – è avvertito.

Nessuno potrà dire, come già successo in passato, non sapevo!

 

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