Nel 2003 avevo affittato un appartamento e l\’inquilino aveva aperto presso la filiale di un Istituto di credito un Libretto di deposito al portatore come deposito cauzionale per il contratto di affitto che aveva stipulato con me. A gennaio del 2012 ho fatto fare un aggiornamento e mi sono ritrovato che UniCredit ha applicato un costo di gestione annuo pari a 15 euro (da loro definito: causale Y2 – spese fisse di liquidazione) più altri balzelli vari che mi hanno portato a una decurtazione della somma depositata da 999,11 a 848,54 euro, con una differenza di ben 150,57 euro. In condizione analoga di un libretto di deposito al portatore di deposito cauzionale per l\’affitto di un altro appartamento che ho dato in locazione, libretto che era stato acceso dall\’inquilino presso una filiale di un altro Istituto di credito, l\’aggiornamento che ho fatto fare sempre a gennaio 2012 dal 2003 ad oggi non ha contemplato alcun onere.
Considererei questa situazione non lecita in quanto sarei portato a ritenerla una forma di decurtazione indebita del risparmio da parte di un istituto bancario nei confronti di un cliente. Siamio di fronte ad una violazione della banca? Posso impugnare la decurtazione con la direzione dell\’istituto di credito? Come stanno le cose realmente? F/to Roberto Doni – (Borgo Valsugana TRENTO)
RISPONDE UniCredit
In merito a quanto segnalato dal signor Roberto Doni rileviamo che le condizioni del deposito a risparmio al portatore sono state applicate nella misura riportata dal foglio informativo disponibile presso ogni nostro sportello, che esplicita in regime di concorrenza la politica commerciale adottata legittimamente dalla banca per il prodotto.
Altre banche potrebbero aver adottato politiche commerciali diverse per cui si possono verificare diversi trattamenti delle condizioni economiche. Abbiamo contattato il signor Roberto Doni e chiarito con lui la questione.
DA PLUS 24 DE IL SOLE 24 ORE DEL 17 MARZO 2012
