martedì, Aprile 23, 2024
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SUCCEDE IN ITALIA: Coronavirus e turismo – Le anomalie del “Cura Italia”

 

SUCCEDE IN ITALIA: Coronavirus e turismo – Le anomalie del “Cura Italia”

 

Viaggio programmato per lo scorso mese di marzo: Firenze-Milano-Zurigo-Parigi e ritorno a Firenze, sempre tramite Zurigo. Biglietti acquistati online con le Ferrovie svizzere e per la tratta Zurigo-Milano-Firenze con Trenitalia.

A seguito della pandemia, la chiusura delle frontiere (e soppressione dei treni) è stato richiesto il rimborso. Le Ferrovie svizzere hanno riaccreditato sul conto corrente l’importo dopo un giorno dalla richiesta. Le Ferrovie italiane, interpellate dopo 40 giorni, dicono: “abbiamo un attimino di ritardo” e che il bonus verrà rimesso quanto prima.

All’obiezione che sarà un viaggio che non avrò occasione di riprogrammare, per ottenere il rimborso del biglietto dovrò rifare una nuova richiesta.

Che sia gestione pubblica o privatizzata i nostri servizi lasciano sempre a desiderare.

G.T. – (Firenze)

RISPONDE PLUS 24

La sua vicenda spiega con fatti quanto spesso si cerca di descrivere con tante parole. All’estero, in particolare in Svizzera prevale la puntualità anche nei rimborsi e negli aiuti alle imprese in tempo di pandemia. Da noi si discute e talvolta il risultato di queste estenuanti polemiche non fa altro che peggiorare le decisoni già abbozzate.

Sulla vicenda dei rimborsi turistici per esempio pare esserci ancora un po di nebbia. Almeno in Italia. Nei giorni scorsi anche alcune associazioni dei consumatori hanno denunciato alcuni problemi.

“Apprendiamo che nel corso della conversione in legge del Decreto “Cura Italia”, sono state approvate in sede di discussione al Senato, delle modifiche gravemente lesive dei diritti dei consumatori viaggianti”, spiegano da Adiconsum. In particolare, infatti, in caso di rinuncia al viaggio su disposizione delle Autorità a seguito dell’emergenza coronavirus, il testo in conversione fa venire meno la libertà del consumatore di opporsi all’emissione del voucher e questo anche in caso di cancellazione del viaggio/soggiorno da parte dell’organizzatore, stravolgendo i diritti dei viaggiatori indicati nel Codice del Turismo. Al consumatore verrà corrisposto, sembrerebbe, solo il voucher a mai più il rimborso, contravvenendo addirittura alle norme europee.

Ma il fatto ancor più grave riguarda l’introduzione dell’emissione obbligatoria del voucher non solo per i viaggi prenotati entro il 3 maggio, ma anche per le prenotazioni già effettuate o da effettuare fino al 30 settembre 2020.

“Quanto scritto nel testo di conversione (nel momento in cui si chiude questo numero di Plus24, ndr)non tiene minimamente conto delle difficoltà economiche delle famiglie – spiega Carlo De Masi, Presidente di Adiconsum nazionale -, A seguito dell’emergenza coronavirus i lavoratori posti in cassa integrazione o quelli che a causa della sospensione o della chiusura delle attività perderanno il lavoro, non solo non potranno concedersi una vacanza, ma perderanno anche i soldi dei biglietti e delle prenotazioni precedentemente effettuate.”

“Non ci stiamo a veder sfumare e cancellare con un colpo di spugna i diritti dei consumatori (viaggiatori, in questo caso ndr), frutto di anni di battaglie – prosegue De Masi -. Se il testo del decreto, come pare, non dovesse subire le modifiche che come Adiconsum proponiamo, il Governo si assumerà una grave responsabilità anche per via dei notevoli contenziosi che sicuramente si verificheranno. Pur non essendo mai stati contrari al voucher e comprendendo le necessità economiche delle imprese del comparto del turismo – continua De Masi – non si può far pagare il conto dell’emergenza coronavirus solo ai consumatori/cittadini.

L’associazione dei consumatori aveva già informato i sottosegretari Alessia Morani e Lorenza Bonaccorsi, alle quali aveva chiesto nei giorni scorsi di intervenire urgentemente per salvaguardare i diritti dei viaggiatori a cui hanno sottoposto le seguenti diverse: 1) la proroga della validità dei voucher per ulteriori 12 mesi in caso di non utilizzo; 2) il rimborso in contanti, allo scadere del voucher, in caso di impossibilità di utilizzo; 3) la possibilità di un utilizzo frazionato del voucher in singoli servizi turistici; 4) l’istituzione di un Fondo di garanzia per i voucher emessi per i contratti di trasporto e delle prenotazioni alberghiere, in caso di fallimento delle compagnie aeree e delle strutture ricettive, come previsto per i pacchetti turistici.

Critico sul tema, anche l’avv.Giovanni Franchi, Presidente per la Regione Emilia Romagna dell’associazione Konsumer.

Secondo Konsumer la norma impedisce ai consumatori di poter recuperare il denaro speso, consistenti talvolta in somme ingenti, obbligandoli a fruire di viaggi in tempi da loro non scelti che, magari, non si sposano con i loro impegni con il desiderio di restare in un momento così particolare per tutta la popolazione alle prse con problemi senza precedenti.

Dopo aver attentamente studiato la disposizione, Konsumer ha deciso di mettere le sue sedi a disposizione di tutti i passeggeri e turisti che vogliono ottenere l’immediato rimborso del prezzo pagato, in quanto crede che siano casi in cui il cliente abbia diritto a ricevere la restituzione di quanto versato, senza attendere un voucher.

 

DAL SOLE 24 ORE DEL 25 APRILE 2020

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