sabato, Aprile 20, 2024
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SUCCEDE IN ITALIA: Correntista “a sua insaputa” porta davanti al giudice la Bnl

Tutto inizia nel
novembre 2009 quando un consulente consortile mi chiede se ero interessato all’apertura
di un conto corrente presso la Bnl.

Dopo aver appreso che
non c’erano vantaggi rifiutai garbatamentema nel mese di gennaio 2010 ricevevo per posta ordinaria dalla Bnl il
riassunto scalare di un conto corrente ordinario aperto presso lo sportello Bnl
di Firenze (agenzia 14), in via Il Prato. Insieme ricevo il documento di
sintesi delle condizioni contrattuali, rilevando con estremo stupore che il
conto corrente era a me intestato.

Chiedevo spiegazioni
alla filiale ma la Banca Bnl (Gruppo Bnl Paribas), a mezzo dell’agenzia di
Firenze 14, in data 15 febbraio 2010 si limitava soltanto a comunicare di aver
provveduto alla chiusura del conto corrente in data 9 febbraio 2010, senza
fornire alcuna spiegazione circa il rapporto contrattuale.

Nonostante le continue
richieste, anche a mezzo del mio legale, la Bnl persisteva nel non dare
riscontro alle istanze ed anzi eccepiva l’impossibilità di fornire risposte al
legale, senza la visione del mandato conferito, per doverose esigenze di
salvaguardia della privacy. Ciò in evidente ulteriore contraddizione con quanto
contestato ed alla luce dell’invio di un
fax al legale il 25 febbraio 2010 (con il dettaglio dei movimenti del conto),
dove si rilevava, tra l’altro, che il conto corrente sarebbe stato estinto il
23 febbraio 2010 e non l’8 febbraio 2010 come dichiarato dal direttore dell’agenzia.

Non solo, ma dall’estratto
conto inviato dalla banca, risultano effettuati alcuni movimenti con versamenti
di piccole somme di denaro, verosimilmente necessarie a coprire le spese di
gestione del conto corrente e a far si che il conto, al momento della chiusura,
non riportasse un saldo negativo.

Ad oggi non è stata
fornita spiegazione alcuna circa il reale accadimento dei fatti contestati, su
quale funzionario abbia materialmente provveduto all’apertura del conto
corrente e su chi abbia operato ed utilizzato quel conto corrente ed a quali
fini.

Ritenendo quindi che
con il suo comportamento la Bnl abbia contravvenuto agli obblighi
extracontrattuali ed eventualmente contrattuali sulla stessa gravanti, per la
violazione delle disposizioni in materia di acquisizione e trattamento dei dati
personali, per avere aperto un contratto di conto corrente senza il mio consenso (e soprattutto senza le
mie firme), per aver operato sul predetto conto corrente e per non aver voluto
fornire alcuna spiegazione sulle ragioni di tali azioni sono stato costretto ad
adire le vie giudiziali.

Ad oggi è pendente un
giudizio ordinario di fronte al Tribunale di Firenze in cui è stato richiesto
un risarcimento pari a 15 mila euro per danni, anche morali, consistenti nel
disagio e nella violazione della propria privacy.

Il giudice aveva
proposto la conciliazione pari a 5 mila euro ma l’avvocato che difende la banca
per mesi non è mai riuscito a mettersi in contatto con chi di dovere all’interno
della stessa Bnl.

Inoltre dopo aver
denunciato il tutto all’Antitrust ho anche presentato regolare denuncia/querela
alla Procura della Repubblica di Firenze, perché venga accertata l’esistenza di
eventuali reati. Le indagini ad oggi sono ancora in corso. Questa stessa
lettera era stata mandata all’ufficio reclami Bnl il 13 settembre 2012 che dopo
un giorno rispondeva che avrebbe fatto, tramite la direzione territoriale,
tutti gli accertamenti del caso.

Pietro Origlia (via e-mail)

R
I S P O N D E BNL

Essendo in
corso un procedimento giudiziale, la banca non può rilasciare dichiarazioni
sulla vicenda.

DAL SOLE 24 ORE DEL 1° MARZO 2014

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