giovedì, Aprile 25, 2024
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SUCCEDE IN ITALIA: I due ottantenni non riescono a liquidare le azioni Bppb

Siamo due
pensionati ottantenni, clienti della Banca Popolare di Puglia e Basilicata
(agenzia 2) di Barletta. Nel corso degli anni, in assoluta buona fede, abbiamo
sempre accettato i consigli che ci ha rivolto l’addetto titoli della banca.
Così nel 2005 ci siamo lasciati convincere ad acquistare le azioni emesse
dall’istituto di credito stesso per un corrispettivo di circa 15mila euro.

Lo stesso
dipendente ci ha sempre ampiamente rassicurati sulla facilità con cui avremmo potuto
rivendere le azioni il cui valore, rimarcava, poteva solo crescere in quanto la
stessa banca che ne stabiliva il prezzo. In caso di necessità sarebbe stato
facilissimo venderle poiché molto richieste.

Inoltre,
sosteneva, si trattava di una banca estremamente solida e attenta ai valori
morali poiché fortemente radicata sul territorio. Questo quanto illustratoci.
La realtà si è però mostrata molto diversa. Nel 2008, per ragioni di
convenienza economica, abbiamo girato i nostri risparmi a un altro istituto di
credito, mantenendo con la Banca Popolare di Puglia e Basilicata, per ragioni
di comodità, solo il rapporto di conto corrente. Nel corso del 2010, volendo
donare delle somme ai nostri nipoti, abbiamo ripetutamente chiesto allo
sportello della Banca Popolare di Puglia e Basilicata come fare per vendere le
loro azioni. Non siamo però riusciti a ottenere risposte; tanti rinvii sino a
quando, a gennaio 2012, ci è stata consegnata la necessaria modulistica che la
Banca Popolare di puglia e Basilicata diceva di far loro pervenire attraverso
l’istituto di credito presso cui le azioni erano state trasferite. Ci veniva
anche precisato che il prezzo dell’azione, fissato dal consiglio di
amministrazione della banca, era di 9,5 euro, ma se avessimo voluto la certezza
della vendita avremmo dovuto indicare un prezzo inferiore. Pertanto, in data 16
gennaio 2012, abbiamo provveduto a rimettere alla Banca Popolare di Puglia e
Basilicata, tramite la banca depositaria, l’ordine di vendita complessive 1.840
azioni, al prezzo di 8,40 euro ciascuna. Trascorre quasi un anno durante il
quale, alle nostre richieste di notizie, la Banca Popolare di Puglia e
Basilicata ha sempre risposto in maniera evasiva. A fine 2012 ci hanno
comunicato che la banca si era dotata di un “Mercato interno delle azioni” e
che se avessimo voluto tentare di vendere le loro azioni avremmo dovuto
ripresentare l’ordine di vendita compilando la nuova modulistica in suo al
prezzo ribassato di 8,075 euro. Così, il 4 marzo 2013, abbiamo ripresentato
l’ordine di vendita con il prezzo ribassato a euro 8,075, come consigliato
dalla stessa Banca Popolare di Puglia e Basilicata.

Dopo alcuni
mesi, recatici nuovamente allo sportello della Banca, ci è stato suggerito che
sarebbe stato opportuno, perché la vendita delle azioni avesse successo,
procedere prima al trasferimento dei titoli alla stessa Banca. Inoltre, ci
veniva riferito che, a causa delle perdite accusate dalla banca, il valore
delle azioni era scesi a 6,56 euro.

Nel frattempo
comparivano sempre più frequentemente articoli di stampa riportanti notizie non
tranquillizzanti sullo stato di salute della banca e sui conflitti all’interno
del suo consiglio di amministrazione. Conseguentemente, assaliti dalla paura di
poter perdere l’intero investimento, abbiamo trasferito, come richiestoci, i
titoli alla banca Popolare di Puglia e Basilicata dove in data 20 gennaio 2014,
abbiamo disposto l’ennesimo ordine di vendita al prezzo di 6,56 euro. Ora, a
distanza di tanti mesi, non solo non riusciamo a ottenere alcuna notizia circa
l’esito del nostro ordine, ma abbiamo scoperto, visitando il sito internet
della Banca, che la vendita delle azioni è stata sospesa. Altra sorpresa è
stato scoprire, attraverso il medesimo sito, che l’attuale prezzo dell’azione è
sceso a 5.58 euro (con una perdita del 41% rispetto al valore del 2012) e che
nel 2009 il valore minimo è stato di 2,41 e il massimo di 20,6. Alla faccia
della banca solida e rispettosa dei valori morali! Inoltre, come spesso accade,
al danno si è aggiunta anche la beffa: siamo obbligati a mantenere i rapporti
con la banca che ha tradito la nostra fiducia. A pagarne le relative spese, e a
versare (allo Stato italiano), il bollo dello 0,20% su titoli che in pratica
non hanno alcun valore. Ora, essendo giunti alla veneranda età di ottantatré
anni, vorremmo sapere come muoverci per evitare di trasferire questa trappola
ai nostri eredi.

Giovanni Superti e Angela Cafagna Barletta

RISPONDE BANCAPOPOLARE DI PUGLIAE BASILICATA

La Banca
Popolare di Puglia e Basilicata prende atto di quanto espresso dai coniugi
Superti e Cafagna e provvede a fornire tutte le informazioni necessarie per
chiarire qualsiasi dubbio.

Il prezzo delle
azioni per le banche popolari non quotate è determinato in base alle regole
stabilite dallo statuto sociale della banca stessa. In particolare l’articolo 6
dello statuto della Banca Popolare di Puglia e Basilicata prevede che l’assemblea dei soci, su proposta
degli amministratori, determini annualmente in sede di approvazione del
bilancio di esercizio, l’importo che deve essere versato per ogni nuova azione
in aggiunta al valore nominale, tenuto conto delle riserve patrimoniali
risultanti dall’ultimo bilancio approvato.

Il risultato del
bilancio 2013 ha
fissato il valore delle azioni in 6,44 euro. La suddetta riduzione del valore,
per natura suscettibile delle variazioni proprie dei mercati, va inquadrata nel
difficile contesto economico e finanziario e si allinea ai risultati
dell’intero sistema.

La crisi ha
purtroppo colpito anche la nostra realtà, che negli anni passati ha sempre
risposto positivamente alle aspettative di remunerazione dei Soci e
contestualmente, anche lo smobilizzo degli investimenti, incontra una maggiore
difficoltà.

Al fine di
agevolare la liquidità delle proprie azioni, la Banca ha creato (da maggio 2012
ad aprile 2014) un mercato interno in cui far transitare tutti gli ordini di
acquisto e/o vendita garantendone la trasparenza e l’equità di trattamento.
Successivamente, l’istituto, avvalendosi della facoltà di cui all’articolo 7
del regolamento ha deciso di sospendere temporaneamente l’inoltro delle
proposte di compravendita al fine di agevolare l’interscambio delle azioni
anche attraverso un’attività di mediazione della Banca.

Ribadiamo,
inoltre, in merito alle osservazioni fatte per la mancata vendita delle azioni,
che il personale della Banca ha agito secondo le consuete modalità operative
garantendo correttezza e trasparenza nei rapporti.

La nostra banca,
rappresenta, a pieno titolo, una tra le più importanti realtà creditizie del
territorio di riferimento, presentando indici di patrimonializzazione (Tier 1
10,60%, Total Capital Ratio 14,52% al 31 dicembre 2014) in linea con il sistema
bancario italiano.

Questi ultimi
dati che ne testimoniano la solidità, sono peraltro confermati dalla fiducia
riposta dalla compagine sociale e dagli oltre 6mila nuovi soci attraverso
l’integrale sottoscrizione dell’operazione di aumento di capitale dello scorso
settembre.

L’operazione di
rafforzamento patrimoniale consente di proseguire il cammino intrapreso per
consolidare la presenza e la funzione di sviluppo del territorio, a sostegno
delle famiglie e delle Pm.

La Banca
Popolare di Puglia e Basilicata è sempre a disposizione per fornire ulteriori
chiarimenti anche al fine di arrivare a una soluzione condivisa.

DAL”PLUS24” DEL “IL SOLE 24 ORE” DEL 7 FEBBRAIO 2015

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