venerdì, Aprile 26, 2024
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SUCCEDE IN ITALIA: In Thailandia senza pensione da febbraio sino a oggi

Vivo in Thailandia dal 2007 e
ricevo la pensione dal 2012 tramite la Citi Bank che fa da tramite per l’Inps.
Da febbraio non ho più ricevuto il vitalizio perché all’Inps risultava che il
mio ultimo certificato di esistenza in vita era del 2014, anche se ne avevo
spediti den due del 2015, ma sono stati rigettati entrambi senza una
motivazione. Non sono stata neppure contattata via e-mail o ai miei recapiti.
Trovo molto grave il fatto di non essere stata avvisata preventivamente del
mancato accredito. Non mi pare giusto lasciare senza pensione chi vive solo di
entrata e si trova senza un soldo per pagare le varie utenze con aggravi e
disagi non da poco.

Il 3 febbraio 2016 ho contattato Citi
e da lì è cominciato un calvario che dura sino a oggi. Citi, tramite e-mail e i
loro operatori, mi dice che è stata sospesa senza dire la motivazione, e l’8
febbraio affermava che mi avrebbe mandato il nuovo modulo 2016 via e-mail. Ma
io non l’ho mai ricevuto. Altri operatori mi hanno detto che prima devo mandare
il modulo del 2015, così ho fatto e ho inviato il 15 febbraio. Ho anche
verificato che il modulo è stato ricevuto il 24 febbraio. Ma un’addetta del
call center mi ha detto che è stato nuovamente rigettato, senza dirmi a oggi il
motivo. Ma l’impiegata è sicura del rigetto. Un’altra operatrice invece mi dice
che il documento non è stato ancora visionato. Tralascio, per non tediarvi,
tutti i tentativi che ho fatto per sbloccare la situazione anche all’Inps: dove
addirittura volevano che andassi di persona alla sede di Torino. Devo poi
denunciare la lentezza e l’assenza di preavviso da parte di Citi.

A. C. (via e-mail)

RISPONDE CITI

Il
processo di pagamento delle pensioni Inps per i cittadini italiani residenti
all’estero prevede che, contestualmente alla maturazione della pensione e
successivamente, con cadenza annuale, i pensionati compilino ed inviino a Citi
un’apposita dichiarazione che attesti l’esistenza in vita. Tale adempimento è
necessario per evitare frodi a danno di Inps e costituisce un presidio
fondamentale a tutela del corretto pagamento delle pensioni. Tale processo, che
costituisce parte integrante del servizio svolto da Citi per conto di Inps, ha
consentito una sensibile riduzione dei casi di frode rispetto al passato.

La
signora ha maturato il diritto alla pensione nell’ottobre 2014 e ha subito
ricevuto la predetta documentazione. A quel tempo, la pensionata ha
regolarmente compilato ed inviato a Citi i documenti richiesti e, conseguentemente,
la sua pensione è stata attivata e le è stata regolarmente corrisposta sino a
tutto il 2015.

Come
detto, la dichiarazione di esistenza in vita deve essere fornita con cadenza
annuale. Pertanto, la pensionata ha nuovamente ricevuto la relativa documentazione
a settembre 2015, con richiesta di inviarla compilata in tutte le sue parti
entro 120 giorni dal ricevimento.

Purtroppo,
la signora non ha adempiuto a tale richiesta entro i predetti termini.
Conseguentemente Citi, in ottemperanza ai propri specifici obblighi
contrattuali nei confronti di Inps, si è vista costretta a sospendere il
pagamento della pensione a partire dalla rata prevista per il mese di febbraio
2016, e ciò in attesa che venisse regolarmente fornita la suddetta
dichiarazione di esistenza in vita.

Nel
febbraio del 2016, la signora ha contattato telefonicamente Citi per avere
spiegazioni sulle motivazioni del mancato pagamento. Forniti i chiarimenti
richiesti, al fine di facilitare ulteriormente il completamento della
procedura, Citi ha quindi tempestivamente provveduto ad inviare nuovamente la
documentazione all’indirizzo e-mail della pensionata.

La
documentazione completata dalla signora è giunta solo dopo che erano già stati
predisposti i pagamenti delle rate pensionistiche del mese di marzo. Il profilo
della pensionata, una volta validata la documentazione ricevuta, è stato
prontamente riattivato da Citi. Conseguentemente, è stato riattivato anche il
regolare pagamento della pensione con efficacia dal mese di aprile 2016. in particolare, il
pagamento della mensilità di aprile è stato effettuato in data 1 aprile.

Per
quanto riguarda invece la mensilità di febbraio e marzo 2016, Citi ha ricevuto
a fine marzo la relativa istruzione di pagamento da parte di Inps (senza la
quale, in base agli accordi contrattuali con la medesima Inps, Citi non poteva
provvedere autonomamente al pagamento
delle rate precedentemente sospese). Le rate sono state già corrisposte
alla signora come confermato da suo figlio.

DAL”PLUS24” DEL “IL SOLE 24 ORE” DEL23 APRILE 2016

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