sabato, Aprile 20, 2024
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SUCCEDE IN ITALIA: Mutuataria di Bnl in difficoltà non riesce a rinegoziare il tasso

Ho acceso un mutuo insieme a mio
marito nel 2006 con la Banca Nazionale del Lavoro. Si tratta di un mutuo a
tasso fisso, pari al 5,15%, con una rata mensile di 654 euro. All’epoca eravamo
tutti e due dipendenti a tempo
indeterminato.

Dopo 8 mesi la fabbrica in cui
lavorava mio marito ha chiuso. Cassa integrazione, mobilità e, da tre anni lui
ha ritrovato “lavoro” in un call center con la grande invenzione del contratto
a progetto che, nonostante si sbandieri la sua scomparsa, è ancora
tranquillamente in vigore.

Contratto a progetto che da tre
anni viene rinnovato di mese in mese.

In questi anni siamo riusciti
sempre a onorare la rata del fatidico
mutuo, nonostante le mille difficoltà abbiamo infatti anche due figli da
crescere e non abbiamo nessun aiuto: i nonni (i salvatori delle famiglie di
oggi) sono deceduti da più di un decennio.

Anzi abbiamo visto anche aumentare
la rata: dopo aver ottenuto la sospensione attraverso il fondo di solidarietà,
per diciotto mesi, la rata è aumentata a 662 euro poiché sono stati rimodulati
gli interessi dei diciotto mesi.

Quale migliore occasione, con la
discesa dei tassi, per poter finalmente abbassare un pochino la rata e magari
avere un po’ più di respiro?

Chiediamo allora alla nostra banca
la rinegoziazione. Ma per loro è impossibile con in tassi in vigore.
Bisognerebbe accendere un nuovo mutuo e con la nostra condizione, ci dicono,
non ci verrebbe concesso.

L’unica soluzione è, secondo loro,
allungare la durata (il mutuo ha già una durata di 25 anni, sono trascorsi 9
anni dall’apertura9 e ricominciare daccapo con gli interessi. Non accettiamo.

Provo con la surroga ad altre
banche. Neanche terminiamo la richiesta che e ben quattro dipendenti di banche
diverse ci guardano allucinati.

Ma siamo pazzi? Mio marito con un
contratto a progetto, in più con scadenza mensile, è come se fosse
completamente disoccupato.

Il mio misero stipendio di mille
euro e qualche spicciolo è assolutamente insufficiente. “Niente surroga.
Toglietevelo dalla testa”, ci dicono.

Ma mi chiedo: il fatto che non
risultiamo morosi neanche per un giorno nell’arco di questi dieci anni, che
riusciamo, rinunciando a tutto il superfluo possibile, a onorare il nostro
grande debito non conta nulla?

Siamo condannati a dover pagare una
rata molto più alta per non aver, secondo loro, le garanzie necessarie per
pagarne una più bassa?

Mi rivolgo a voi: vorrei almeno
avere una spiegazione plausibile a questo controsenso che non riesco a
comprendere.

Ogni mese, quando quei 662 euro
vengono ritirati sento una grande tristezza perché, rinegoziando il tasso,
potrei usufruirne di un risparmio che potrei soddisfare un desiderio dei miei
figli.

Annarita (via e-mail)

RISPONDE BNL
PARIBAS

In
riferimento alla segnalazione presentata dai signori mutuatari ricordiamo che
la banca aveva già precedenti occasioni proposto alcune soluzioni utili a
superare le contingenze descritte nella lettera.

Da
ultimo, in un recente incontro, i clienti hanno confermato di preferire la
rinegoziazione del tasso e Bnl – pur non essendo obbligata – si è comunque resa
disponibile a considerare tale possibilità. La richiesta è in fase di
valutazione.

DAL “PLUS24”DEL “IL SOLE 24 ORE” DEL 2 APRILE2016

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