giovedì, Aprile 25, 2024
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SUCCEDE IN ITALIA: Popolare Vicenza, l’azionista non riesce a vendere le sue azioni

Possiedo azioni
della Banca Popolare di Vicenza e il 27 febbraio 2014, per necessità di
liquidare l’investimento, ho chiesto di venderle. In mancanza di risposta, il 9
luglio ho telefonato all’ufficio soci della sede centrale di Vicenza per saperne
qualcosa, ma mi hanno solo detto che fino alla data dell’assemblea del 27
aprile le vendite erano rimaste sospese in attesa che la stessa fissasse il
prezzo delle azioni. Il 26 settembre ho scritto una raccomandata al presidente
Zonin: in sostanza lamentavo che nonostante le sue trionfalistiche affermazioni
nel corso degli anni sulla situazione della banca, nonostante all’ultimo
aumento di capitale dell’agosto 2014, le richieste di sottoscrizione fossero
state superiori all’offerta: la realtà era che le azioni non erano vendibili.

Successivamente,
dopo un contatto telefonico con un dirigente della banca a fine novembre, il 10
dicembre ho ricevuto una risposta scritta in cui sostanzialmente mi si diceva
che la Bce aveva bloccato l’utilizzo del fondo acquisto azioni proprie e che
non erano prevedibili i tempi di vendita. A febbraio di quest’anno è uscita la
notizia che la banca è stata “costretta” a svalutare avviamenti e accantonare
maggiori fondi per i rischi sui crediti, con il risultato di una perdita di
esercizio di 758,5 milioni di euro. Così, se prima i possibili acquirenti delle
azioni erano rari, ora è prevedibile che scompaiano del tutto. A meno che la
Bce non obblighi la banca a quotarsi in borsa, con il risultato che le azioni
si svaluterebbero del 30%, ben che vada.

Mario
Umberto Grillo
(via e-mail)

RISPONDE BANCA
POPOLARE DI VICENZA

Come anticipato
nella lettera inviata al signor Grillo lo scorso 25 marzo, la banca – pur non
avendo alcun obbligo al riacquisto delle proprie azioni – fino al 2013 ha consentito di
liquidare in tempi ragionevoli le richieste di vendita di titoli azionari,
nell’ambito della precedente normativa. Le novità legislative europee
introdotte lo scorso anno hanno però limitato in misura significativa la
possibilità di intervento degli istituti bancari con l’utilizzo del Fondo
acquisto azioni proprie, la cui dotazione era annualmente approvata
dall’assemblea dei soci. Per ovviare a tale limitazione, Banca Popolare di Vicenza si è recentemente attivata per
studiare un nuovo modello di negoziazione delle azioni con ricorso ad un
mercato secondario, con l’obiettivo di agevolare le operazioni di
compravendita. Sarà cura della Banca, non appena disponibili tali nuove
modalità, darne comunicazione tramite il proprio sito internet.

DAL”PLUS24” DEL “IL SOLE 24 ORE” DELL’11APRILE 2015

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