venerdì, Aprile 19, 2024
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SUCCEDE IN ITALIA: Quei regimi fiscali in IW Bank

        




Mi occupo di consulenza finanziaria a
vario titolo e scrivo a “Plu24” a causa della problematica che ho con IW Bank.
Possibile che una banca di cui conosco anche la dirigenza possa del tutto ignorare
i disagi di un consulente del trading online (il business di IW Bank) che in
passato ha comunque parlato bene della banca nei suoi interventi pubblici
(ormai ho smesso di farlo)? Possibile che non si attivino per dare in tempi
ragionevoli una risposta alle legittime esigenze di un cliente che, esasperato
delle continue elusioni telefoniche, si reca personalmente presso la sede della
banca a Milano, minacciando di scrivere a giornali e associazioni di
consumarori se non addirittura di relazionare personalmente su siti internet
del settore con cui collaboro?

Possibilissimo!

Quello che sto riscontrando è una
totale assenza di custode care che anche il più disastrato dei broker online sa
benissimo essere uno dei fattori critici di successo.

Preoccupatissimo anche di una
semplice problematica di natura fiscale, che potrebbe già assumere connotati da
denuncia alle competenti autorità: mi chiedo se si stia avvicinando il giorno
in cui si parlerà sui giornali di qualcosa di ben più grave. Tuttavia, smontare
una strategia complessa su strumenti finanziari e chiudere un conto non è cosa
che si possa velocemente porre in essere se non al costo di rilevanti perdite
monetarie.

Ho infatti una posizione (conto) IW
Bank per un’operatività sofisticata di trading online. Nel 2011 il regime
fiscale per il capital gain era quello da me scelto “dichiarativo”. Il 19
dicembre 2011, conformemente  a normative
e procedura IW Bank, comunicavo via fax il cambio del regime fiscale per il
2012 da “dichiarativo” ad “amministrativo”. Il 22 dicembre 2011 inoltravo a IW
Bank tramite raccomandata con ricevuta di ritorno un “certificato di
minusvalenze” con scadenza dicembre 2012 proveniente da altra banca affinché
fosse caricato sul mio conto e compensasse eventuali plusvalenze che avrei
realizzato nel 2012. Nel corso del gennaio 2012, dal momento che nella mia
posizione visualizzabile online non osservavo né il cambio del regime fiscale né
tantomeno il carico delle minusvalenze da compensare, chiamavo ripetutamente la
banca (telefonicamente e attraverso il servizio chat) per chiedere motivo e
sollecitare. La risposta è sempre stata: “Attenda nostre verifiche e le faremo
sapere”.

Il 6 febbraio 2012 a fronte del
silenzio assoluto della banca e con la pratica irrisolta mi recavo
personalmente presso i loro uffici di Milano: l’impiegata delle filiale mi
assicura, dopo aver interloquito con alcune persone, che avrebbero a breve
cambiato il regime e caricato il certificato minusvalenze. Nel giro di un paio
di giorni osservo finalmente il carico del certificato minusvalenze nella mia
posizione fiscale. Passano diversi mesi e con operatività quotidiana realizzo
plusvalenze per decine migliaia di euro che mi decurtano il monte minusvalenze
in scadenza a dicembre 2012. Parimenti le minusvalenze realizzate nel 2012 mi
vengono correttamente caricate con scadenza 2016 (la legge italiana prevede che
minusvalenze possono essere portate in compensazione nei quattro anni
successivi).

Purtroppo il primo luglio 2012, a
distanza di sei mesi, osservo sulla mia posizione che tutto viene riportato
indietro  al dicembre 2011: cancellate
tutte le operazioni quotidiane dei mesi precedenti, come se non vi sia stato il
cambio del regime fiscale, né caricate le minusvalenze.

Siamo alle solite: chiamo diverse
volte per avere dei chiarimenti ma mi si dice di attendere una risposta che mi
avrebbero comunicato telefonicamente nel giro di qualche giorno che,
puntualmente non arriva. Il 9 luglio mi reco personalmente presso i loro uffici
di Milano: questa volta non sono fortunato con l’unica impiegata che
fortuitamente faceva turno al front office dei loro sportelli.

Chiedo allora la restituzione del
certificato di minusvalenze speditogli ma mi viene negato.

Vengo rimbalzato con la classica
risposta di attendere perché la segnalazione è aperta. Siamo al 20 luglio, al
di là di quello che sia la problematica o inefficienza tecnica, rimane il fatto
che una risposta non mi è stata data e la banca da sette mesi è in possesso del
certificato di minusvalenze che hanno scadenza tutte a dicembre 2012. Non ho
idea delle motivazioni tecniche  per cui
a distanza di diversi mesi IW Bank non abbia proceduto secondo le mie
disposizioni. Rimane il fatto grave che il certificato delle minusvalenze non è
stato caricato e quindi adeguatamente utilizzato a vantaggio della mia
posizione fiscale (con danno per via delle scadenze di dicembre 2012) e che la
restituzione del medesimo mi è stata negata. Adesso sono preoccupato seriamente
del ritorno del mio denaro (non del ritorno sul mio denaro). Chiuderò il conto
quanto prima.

Alessandro Broi – (Via e-mail)

Risponde IW Bank

Le richieste
del cliente Broi sono state evase da IW Bank nei tempi e nei modi previsti da
normativa, pertanto confermiamo il corretto operato della banca. Tutto questo è
riscontrabile tramite un corposo scambio di e-mail soltanto parzialmente
riportate nel documento inviato a “Plus24” dal cliente dettagliato qui di
seguito. IW Bank ha processato correttamente la richiesta di passare dal regime
fiscale dichiarativo al regime amministrato, avviando la procedura nonostante
il cliente non avesse fornito l’indicazione dei prezzi di carico fiscali dei
titoli detenuti in portafoglio al 31 dicembre 2011. Contestualmente, IW Bank ha
ripetutamente chiesto via e-mail ordinaria e Pec (Posta elettronica
certificata) la documentazione relativa ai prezzi di carico, obbligatoriamente
da riceversi entro e non oltre il 30 giugno 2012. Il cliente ha inviato quanto
richiesto dalla normativa vigente (conseguentemente da IW Bank) soltanto il 22
agosto 2012, successivamente anche alla data del 9 luglio 2012 nella quale il
signor Broi si è presentato presso la nostra sede.

Non avendo
nella sua disponibilità entro i termini di legge la documentazione completa per
modificare definitivamente il regime da dichiarativo ad amministrato, IW Bank
ha dovuto procedere, ai sensi della normativa fiscale in vigore, a confermare
il regime dichiarativo, stornando quindi tutte le operazioni che da febbraio
venivano provvisoriamente contabilizzate come amministrate. Conseguentemente,
anche tutte le plus/minus del 2012 sono state azzerate, dato che è tornato a
essere onere del cliente portarle in dichiarazione, non essendo la banca sostituto
di imposta. Rimaniamo a disposizione del cliente per ulteriori informazioni ma
nell’occasione riaffermiamo che nulla di significativo è imputabile alla banca
e che la posizione del cliente è del tutto infondata. In merito, IW Bank valuterà
quindi eventuali ulteriori iniziative a tutela della propria reputazione.

DA “PLUS24” DEL SOLE 24 ORE DEL 3
NOVEMBRE 2012

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