sabato, Aprile 20, 2024
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SUCCEDE IN ITALIA: Quell’addebito in Mastercard

 
 

 

 

Possiedo una carta di credito
Mastercard emessa da UniCredit. Fidandomi del contratto che menziona che per le
transazioni con importo superiore a 50 euro scatti un sms di “allert” ho basato
i miei controlli sull\’sms, trascurando così l\’estratto conto mensile.

A ottobre 2011, stampando l\’estratto
conto del marzo 2010, mi accorgo di un addebito per una transazione con un
autonoleggio sito in Maranello per un importo di 215 euro. Ricordando bene di non avere avuto nessuna
necessità di noleggiare un\’auto né tantomeno a 40 km da casa mia, inizio la tragica
battaglia dell\’umile correntista contro i “giganti”. Faccio ricerche su internet e presso gli operatori telefonici circ a la
ragione sociale del beneficiario dell\’operazione, risultando però completamente
sconosciuto. Trattandosi di attività commerciale che non figura da nessuna
parte, il pensiero che si tratti di imbroglio diventa certezza. Telefono quindi al numero verde di UniCredit
dove riassumo la mancanza di ricevuta, la mancanza di sms, l\’inesistenza di
questo autonoleggio, di non aver avuto bisogno di noleggiare un\’auto.

Chiedo quindi di rivedere l\’operazione
esprimendo, più che per la somma addebitatami, preoccupazioni per la sicurezza
del mio conto corrente. La risposta, altamente professionale, è che sono
passati i “fatidici” 60 giorni per contestare l\’estratto conto. Provo a
spiegare che sul sito Mastercard alla voce “suggerimenti in caso di emergenza”
la contestazione scritta all\’estratto conto da inviare entro 60 giorni si
riferisce a un importo sbagliato e che invece, nel caso in questione, si tratta
di evidente truffa, soprattutto visto che nonostante siano passati 17 mesi né Mastercard
né UniCredit spieghino la concessione di un Pos a un esercente inesistente.

Praticamente la stessa telefonata,
con gli stessi risultati, è stata fatta alla Mastercard. Segnalo, se ce ne fosse
bisogno, che è bastato recarsi all\’indirizzo di Maranello segnalato per
scoprire che al numero civico è situato un palazzetto civile e che al nome del
titolare, cioè il beneficiario dell\’operazione addebitatami da Mastercard
tramite UniCredit, risponde un signore che invece dice che è il figlio a
svolgere l\’attività di autonoleggio ma nella Repubblica di San Marino. Comunque
mi fu consigliato di rivolgermi all\’agenzia di riferimento, cosa che ho fatto
più volte e anche per e-mail il 5 ottobre 2011, senza risultati.

Infine, evidenzio di aver riassunto
gli avvenimenti che invece hanno richiesto giorni di impegno psicofisico e che
l\’ultimo “consiglio” ricevuto dal Direttore dell\’Agenzia UniCredit dove ho il
conto corrente è stato quello di rivolgermi per iscritto direttamente alla
Mastercard, visto che a “loro” danno poca importanza. Per quanto mi sia
impegnato nella ricerca di un indirizzo e-mail, Mastercard sul sito non lo
evidenzia e la maggior parte delle informazioni sono scritte in inglese.

Renato Rescigno – (Modena)

Risponde UniCredit

In merito
alla segnalazione del signor Rescigno, siamo sinceramente rammaricati per
quanto evidenziato, anche per l\’impegno quotidiano che UniCredit spende nella
lotta alle frodi, facendo ricorso alle migliori tecnologie e avendo
implementato numerosi sistemi di prevenzione e protezione delle operazioni
effettuate dalla propria clientela. Purtroppo in questo caso non possiamo che
confermare quanto già comunicato al cliente nel gennaio 2012 in risposta al suo
reclamo. Nella malaugurata circostanza di dover disconoscere un addebito, vi è
un tempo limite entro il quale deve essere segnalato il disconoscimento. Questo
perché il processo e l\’intervento di tutte le parti interessate (circuito,
acquirer e merchant) deve avvenire nel rispetto di tempistiche ben precise,
specificate in modo evidente anche nel contratto della carta di credito, che
sono necessarie per effettuare tutti i controlli dovuti. Come dichiarato dallo
stesso cliente, egli ha contestato l\’addebito in questione – datato marzo 2010 –
soltanto nell\’ottobre 2011 e quindi dopo 20 mesi; tale ritardo ha purtroppo
reso impossibile ogni nostra segnalazione presso il circuito e l\’acquirer al
fine di richiedere un eventuale rimborso per operazione non autorizzata.

La normativa
europea sui servizi di pagamento (Payment service directive, Psd), prevede
infatti che le contestazioni su operazioni non autorizzate debbano essere
avanzate entro e non oltre i 13 mesi dalla data di addebito. Inoltre va
sottolineato che la banca è estranea a qualsiasi rapporto tra l\’esercente
convenzionato con l\’acquirer e il titolare della carta.

Non è
pertanto nella possibilità della banca verificare l\’esistenza o meno di un esercente
convenzionato, il quale è invece di competenza dell\’acquirer. Rimaniamo a
completa disposizione del signor Rescigno per ogni eventuale chiarimento.

DA PLUS24 DEL SOLE 24 ORE del 21
aprile 2012

https://www.giovannifalcone.it/2453/bancomat_clonato_responsabilita_della_banca.html

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