giovedì, Aprile 18, 2024
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SUCCEDE IN ITALIA: Raggiri sugli assegni Banco Posta

        




E’ da circa un anno che cerco di
recuperare i soldi di mia madre sottratti con raggiri. Infatti, sono stati
incassati due assegni Banco Posta con la numerazione del blocchetto di mia
madre ma la “matrice” autentica era ancora in suo possesso ed è stato
sequestrato dai Carabinieri a seguito di una nostra denuncia fatta il 24
novembre 2001. Da allora Poste Italiane tace e non risponde ai miei solleciti.

Faccio un passo indietro per meglio
comprendere la vicenda. Il 5 novembre 2011 mia madre, classe 1939, si è recata
all’ufficio postale di Paullo (MI) per operare sul suo conto corrente e
comunicava all’impiegata che disconosceva i due assegni addebitati il 14 e 18 ottobre 2011 rispettivamente di
2.450 e 2.390. Alle affermazioni di mia madre l’impiegata consigliava di
chiedere la copia degli assegni che sono stati recapitati con lettera
raccomandata il 24 novembre 2011.

Lo stesso giorno mia madre ed io
siamo andati presso la stazione dei Carabinieri di Paullo per sporgere denuncia
di disconoscimento dei due assegni e qui i militari hanno sequestrato gli
assegni addebitati. Si avete capito bene: gli originali di quegli assegni erano
ancora in mano di mia madre. Così il 25 novembre 2011 le denunce sono state
consegnate all’ufficio postale di Paullo. Da allora più niente o quasi; infatti
Poste Italiane si è degnata di scrivere soltanto dopo i miei innumerevoli
solleciti telefonici e scritti, con lettera del 10 febbraio 2012, comunicando
che aveva dato incarico agli uffici competenti per le indagini del caso.

Io però avrei necessità che Poste
Italiane risponda soltanto a semplici domande e precisamente:

1.     Perché gli impiegati della Posta per
incassare un assegno mi dicono che deve transitare su un conto corrente mentre
i due assegni sono stati incassati direttamente allo sportello?

2.     Gli impiegati delle Poste di Roma
come hanno identificato le persone che hanno incassato gli assegni?

3.     Hanno fatto le copie dei documenti
come avviene in tutti gli istituti bancari che chiedono anche il codice fiscale?

4.     Perché quando l’impiegata dell’ufficio
reclami mi ha contattato telefonicamente non mi ha riferito il suo nome (dietro
mia richiesta) adducendo che non era tenuta ad identificarsi – ma non mi ha
voluto dire chi è il responsabile della pratica?

Attenderò ancora pochi giorni di
conoscere quando Poste Italiane intende restituire i soldi a una pensionata e
in caso di mancato riscontro mia madre tutelerà i propri interessi nelle sedi
opportune.

Alessandro Rapisarda – (via e-mail)


 

Risponde Poste Italiane


 

Rispondiamo alla lettera del signor
Alessandro Rapisarda comunicando che la pratica si è conclusa con esito
favorevole e che a breve riceverà sul conto corrente di addebito il rimborso
dei due assegni.

I tempi per il rimborso si sono
allungati per la necessità di acquisire la documentazione necessaria. Siamo a
disposizione del cliente per ogni ulteriore chiarimento.

DAL SOLE 24 ORE DEL 10 NOVEMBRE 2012

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