Negli appalti pubblici conta l’esperienza dell’azienda più che il singolo prodotto sviluppato. È infatti legittima l’ascesa in graduatoria di una società “solida” da anni nel settore, anche se più carente sul prodotto richiesto.
Lo ha stabilito il Tar della Lombardia che, con la sentenza n. 5165 del 26 novembre 2009, ha respinto il ricorso di una società che aveva impugnato una gara lamentando che la vincitrice, per quanto azienda solida, non aveva sviluppato un prodotto specifico come il suo.
“Nel merito delle censure, -si legge in sentenza – deve peraltro darsi atto, in senso ostativo al loro accoglimento, di un orientamento giurisprudenziale più recente, favorevole ad un’applicazione temperata, ovvero cum grano salis, del principio invocato dalla società ricorrente, nel settore dei servizi, laddove “l’offerta tecnica non si sostanzia in un progetto o in un prodotto ma nella descrizione di un facere che può essere valutato unicamente sulla base di criteri quali-quantitativi, fra i quali ben può rientrare la considerazione della pregressa esperienza dell’operatore, come anche della solidità ed estensione della sua organizzazione d’impresa.”
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TAR: Appalti, conta la solidità dell’azienda più del prodotto
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