Premetto che non capisco il rispetto
della quota legittima di eredità quando, durante la mia vita dispongo dei beni
in toto e non ho alcun obbligo di conservarli per i miei eredi.
Ho letto che anche un testamento
olografo depositato dal notaio non mi mette al sicuro dalla quota che spetta ai
miei figli (nello specifico di 27 e 29 anni), così come anche la donazione è
impugnabile.
Oltre alla vendita (decisamente
onerosa nel caso di immobili, ma anche impraticabile per partecipazioni
societarie, conti correnti, etc.), chiedo in che modo posso vincolare il mio
patrimonio affinché non giunga agli eredi.
Ho sentito parlare di trust che
mettono al sicuro i miei beni così come dell\’ipotesi di costituire una
fondazione in modo da poter designare gli eredi che voglio.
Quali sono i sistemi per poter
vincolare la mia eredità ad un altro parente (nello specifico una sorella)?
L.L. – Venezia
R I S P O S T A
La lettrice
può disporre in qualunque modo del suo patrimonio, ma permane, in ogni caso, l\’obbligo
di garantire la quota legittima a favore dei legittimari; nel caso di specie,
la lettrice dovrebbe riservare la quota pari a due terzi del suo patrimonio a
favore dei suoi figli e potrebbe disporre liberamente della residua quota di un
terzo.
Gli atti
lesivi della legittima non sono nulli, ma annullabili; essi possono essere,
come noto, impugnati dagli eredi legittimari mediante l\’azione di riduzione. I
suoi figli potranno, pertanto, agire in giudizio e chiedere la riduzione degli
atti dispositivi con i quali il patrimonio è destinato a terzi soggetti.
Con il trust
o con la costituzione di una fondazione effettuata al fine di assicurare la
trasmissione a favore di terzi soggetti, si compie un atto di liberalità a
favore dei beneficiari individuati. Detto atto sarà, ai sensi dell\’articolo
809, Codice civile, comunque soggetto alle norme sulla riduzione delle
donazioni per integrare la legittima.
DAL SOLE 24 ORE DEL 6 AGOSTO 2012
