sabato, Aprile 20, 2024
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UNIONE EUROPEA: Armonizzazione fiscale cercasi!

UNIONE EUROPEA: Armonizzazione fiscale cercasi!

 

Oltre a contenere il grave fenomeno delle “delocalizzazioni d’impresa”, di particolare gravità e danno verso i territori più svantaggiati – pensiamo al Mezzogiorno d’Italia – l’armonizzazione fiscale riuscirebbe a contrastare con eccezionale efficacia, il problema delle cc.dd. frodi carosello, che tanto danno producono alle casse dell’Unione Europea.

Per meglio argomentare sul particolare e diffuso meccanismo di frode occorre premettere che il sistema delle frodi carosello si configura come un meccanismo fraudolento volto ad evadere l’imposta sul valore aggiunto posto in essere attraverso una serie di operazioni commerciali aventi ad oggetto prestazioni di servizi o cessioni di beni con l’interposizione fittizia di società cartiere tra il venditore e l’acquirente finale al fine di ottenere crediti di imposta ai quali corrispondono profitti anche molto elevati.

Attraverso tale meccanismo,  qualunque imprenditore nazionale troverà conveniente acquistare in ambito europeo attraverso la interposizione fittizia di soggetto terzo, completamente sconosciuto al fisco nazionale essendo qualificato “evasore totale”, in possesso della sola partita Iva e privo di qualsivoglia organizzazione aziendale e/o logistico ed imprenditoriale (magazzini, personale, struttura aziendale etc.).

Esempio pratico

Io, imprenditore italiano, commerciante al dettaglio di personal computer che acquisto direttamente dall’Olanda una partita di merce, immaginiamo da 100mila euro. A tale merce, che andrò a vendere sul territorio nazionale, dovrò aggiungere l’Iva al 22% oltre ad un 5% di ricarico, totalizzando un prezzo finale di 128.100,00 euro.

Se invece acquisto per il tramite di un soggetto terzo – testa di legno, titolare di sola partita iva che svolge per mio conto le funzioni di “cartiera” e  che agisce su mie istruzioni – riuscirò a spendere molto meno, in media del 15/20%.

Testa di legno, acquista merce per 100mila dall’Olanda e fattura nei miei confronti “sottocosto” ovvero 85.000 più Iva al 22% = 103.700,00 euro. Aggiungendo lo stesso ricarico del 5%, avrò un prezzo finale estremamente vantaggioso per battere la concorrenza pari ad euro 108.885.

In tal modo, utilizzando la “testa di legno”– evasore totale che non ha istituito alcuna contabilità e non presenta le dichiarazioni fiscali –  compro la merce con uno sconto del 15% che posso agevolmente utilizzare, come concorrenza sleale in danno degli imprenditori nazionali operanti nello stesso settore.

In pratica, l’attuale sistema stabilisce che l’Iva si deve pagare nel Paese dove la merce viene immessa in consumo ovvero nel Paese di destinazione della merce.

Se l’Europa decidesse di “armonizzare” il sistema fiscale, comprare in Olanda sarà uguale come comprare a Roma o a Milano e viceversa.

Emblematica in tal senso la telefonata dell’imprenditore spagnolo che, telefonando al suo omologo di Monopoli (Bari) verso la fine degli anni ’90, ebbe a dire: “Beati voi che avete l’Iva al 20% perché da noi ahimè, è solo al 16%”.

Conclusioni

Come ho accennato in premessa, l’armonizzazione fiscale riuscirebbe a contrastare efficacemente l’attuale “concorrenza sleale” esistente fra gli Stati, azzerando il fenomeno della “delocalizzazione d’impresa”, verso i tanti imprenditori che allettati dal maggiore profitto[1] di una tassazione più favorevole, trasferiscono la sede legale e produttiva dell’azienda in altro Paese della Unione Europea, con grave nocumento occupazionale.

In questo modo, come vediamo nel Mezzogiorno d’Italia, si riduce l’appeal d’impresa a tutto vantaggio della criminalità organizzata.

Il secondo e grande vantaggio che si avrebbe con una “armonizzazione fiscale”, per come accennato dianzi, sarebbe quello di annullare l’attuale meccanismo di frode fiscale e di concorrenza sleale verso l’economia sana, attualmente messo in atto dalle “cartiere” con grave danno all’Iva comunitaria

Questa è l’Europa che vogliamo, questa è l’Europa dei popoli e della legalità!

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[1] In qualche caso per mera sopravvivenza, per sfuggire ad una tassazione eccessivamente oppressiva


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