venerdì, Aprile 19, 2024
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UNIONE EUROPEA: Consigli non richiesti!

In confronto alla famosa lettera della BCE dell’estate del 2011 ci è andata
bene: più che ordini sembrano consigli o forse anche raccomandazioni!

La volta scorsa, con Draghi appena insediatosi alla direzione della Banca
Centrale Europea la situazione economica
nostrana ma anche il livello della crisi finanziaria nel suo complesso era
decisamente diversa, più drammatica. All’epoca sembravano inviti da ultima
spiaggia: riducete gli stipendi dei
dipendenti pubblici
“se necessario”, mettete mano alle pensioni, cambiate le norme sulle assunzioni e i licenziamenti dei lavoratori (mettere mano
all’articolo 18), abolite le province,liberalizzate i servizi pubblici.

Oggi, invece, è meno peggio: Ok alla manovra bis, regole rispettate ci dice
l’Unione Europa e poi aggiunge: fate le riforme, reintroducete l’IMU almeno per
i redditi più alti e migliorate la lotta alla corruzione.

A leggere questi consigli non richiesti, sembra cominciare da zero, come se
l’Italia in questi anni non avesse fatto niente.

La terapia consigliata è: “Spostare il carico fiscale dai fattori
produttivi a tasse meno dannose per la crescita, reintrodurre la tassa sulla
prima casa per i redditi elevati, riformare il catasto”.

Insomma aumentare
la tassazione diretta
, una sorta di patrimoniale, come da tempo qualcuno va
predicando da noi.

Ci rifaranno l’esame a settembre, dicono.

Poche idee ma confuse!

Rivolgendomi per caso all’accozzaglia del NO al
Referendum del 4 dicembre 2016, vorrei dire che si sarebbero potuti raggiungere
gli stessi risultati in termini di minori costi e maggiori entrate attraverso
un processo riformatore serio come:

a.Riduzione dei costi della politica (stipendi dei
Consiglieri regionali da equiparare alle indennità percepite dal primo
cittadino della città capoluogo di Regione che, per la sola Regione Puglia
sarebbero stati ben cinque milioni di euro);

b.Semplificazione dei processi amministrativi, con la
modifica delle attuali “materie concorrenti” stabilite nell’art.117 della
Costituzione, dove non si capisce mai, fra Stato e Regione, a chi compete l’esercizio dell’azione
amministrativa;

c.Abolizione enti inutili;

d.Semplificare l’iter legislativo, eliminando il
doppione oggi esistente (
finanche un padre costituente ebbe a dire: LUIGI STURZO:
«Solo da noi il Senato è un duplicato
della Camera).

Programma
di Governo

Io penso che se si ritrova il coraggio
di riprendere il processo riformatore a cominciare da un seria semplificazione
amministrativa nei rapporti con la Pubblica amministrazione, peraltro
recentemente riformata, la lotta alla
corruzione
diventa implicita e assolutamente consequenziale.

Nel contempo, serve approvare una legge sulla concorrenza nei servizi, di
recente passata dopo una lunga gestazione alla Commissione industria al Senato e
che va dalle assicurazioni alle libere professioni a tutto vantaggio del
consumatore.

Da ultimo, facilitare un programma di investimenti al sudpubblico, migliorando le infrastrutture
e controllo del territorio con una seria lotta alla criminalità organizzata e privato, attraverso insediamenti
produttivi nel settore ambientale e turistico alberghiero, con aiuti economici
solo in conto interessi per scongiurare ogni sorta di truffa come successo in
passato in presenza di aiuti a pioggia
in conto capitale (a babbo morto).

Se facciamo questo, aumentare le tasse
non serve anzi, è dannoso per la crescita economica dei nostri territori.

Allo stato, la tassazione va ridotta non
certo aumentata!

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