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Covid 19, trema Giuseppe Conte “Sapeva delle mascherine farlocche e coprì tutto”. FdI porta i documenti in Procura

Covid 19, trema Giuseppe Conte “Sapeva delle mascherine farlocche e coprì tutto”. FdI porta i documenti in Procura

Storia di Francesco Paolo Antonicelli

Fonte: Baritalia News

In commissione Covid emergono nuove accuse sulla gestione della pandemia. Mascherine non conformi e costi gonfiati: la Procura avrà i verbali.

La testimonianza dell’avvocato Canali scuote la Commissione

Nuove ombre si addensano sulla gestione della prima fase della pandemia da parte del governo Conte e della struttura commissariale allora guidata da Domenico Arcuri. Durante l’ultima seduta della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione del Covid, svoltasi mercoledì, l’audizione dell’avvocato Alessandro Canali, ex dirigente dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, ha sollevato interrogativi pesanti su come furono gestite le importazioni di dispositivi medici, in particolare mascherine.

Mascherine non idonee destinate a ospedali e rsa

Uno degli aspetti più gravi evidenziati riguarda la destinazione di queste mascherine difettose, che sarebbero finite negli ospedali e nelle RSA, mettendo a rischio diretto operatori sanitari e persone fragili. “Un approccio spregiudicato”, lo definisce Buonguerrieri, che in un video diffuso sui social e divenuto rapidamente virale, ha dichiarato che Canali sarebbe stato rimosso dal suo incarico proprio per essersi opposto al meccanismo adottato per accelerare le importazioni, a scapito della sicurezza.

Sulla questione è intervenuto anche Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, che ha definito quanto emerso “sconcertante” e tale da imporre l’immediato coinvolgimento della Procura. “Produrremo i verbali dell’audizione e ci aspettiamo che siano accertate tutte le responsabilità”, ha detto Bignami, facendo riferimento anche alle recenti interpretazioni della Cassazione sul reato di epidemia colposa, che potrebbero trovare applicazione nel caso specifico.

FdI chiede ora che sia fatta piena luce sulla filiera di approvvigionamento dei dispositivi durante l’emergenza e che siano approfondite eventuali responsabilità politiche, amministrative e penali legate alle scelte operate tra il 2020 e il 2021.

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