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Credit Suisse, maxi multa negli Usa per aver aiutato a occultare 4 miliardi. Ora i nomi dei clienti al Fisco

Credit Suisse, maxi multa negli Usa per aver aiutato a occultare 4 miliardi. Ora i nomi dei clienti al Fisco

Storia di Elena Dal Maso
Fonte: Milano Finanza

Credit Suisse ha accettato di pagare 511 milioni di dollari di multa e di dichiararsi colpevole per aver aiutato diversi clienti Usa a nascondere oltre 4 miliardi di dollari al fisco. Lo riporta l’accordo raggiunto con il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DoJ). La banca ha ammesso di aver violato un precedente accordo siglato dieci anni fa per motivi analoghi.

Ubs, che ha acquisito Credit Suisse nel 2023 nell’ambito di un salvataggio d’emergenza, ha dichiarato che sarà Credit Suisse Services a versare le sanzioni previste. L’importo complessivo include 372 milioni di dollari per aver aiutato clienti a compilare false dichiarazioni fiscali e 139 milioni di dollari come accordo di non incriminazione legato ai conti statunitensi gestiti tramite il booking centre di Singapore.

«Ubs non è coinvolta in queste scelte e ha tolleranza zero verso l’evasione fiscale», ha dichiarato la banca, ricordando di aver già raggiunto un proprio accordo con il DoJ nel 2009, del valore di 780 milioni di dollari.

Violata la transazione penale del 2014

L’intesa di maggio 2025 pone fine a un’indagine durata diversi anni del Dipartimento di Giustizia, secondo cui Credit Suisse ha aiutato cittadini americani a occultare redditi e patrimoni tramite almeno 475 conti offshore, violando in tal senso l’accordo di patteggiamento del 2014, che prevedeva il pagamento record di una multa da 2,6 miliardi di dollari.

Ubs denuncia i conti non dichiarati a Singapore

Il nuovo accordo comprende anche un’intesa per evitare il processo sui conti gestiti da Credit Suisse a Singapore per conto di clienti statunitensi. I conti, attivi tra il 2014 e il 2023, ammontavano a oltre 2 miliardi di dollari, secondo il DoJ. Ubs, dopo la fusione, ha scoperto i conti non dichiarati e ha successivamente trasmesso le informazioni alle autorità statunitensi.

Gli accordi non offrono alcuna protezione per le persone fisiche coinvolte. Con la conseguenza che Ubs e Credit Suisse Services saranno tenute a collaborare pienamente con le indagini in corso da parte del Dipartimento di Giustizia, secondo quanto spiega l’amministrazione Usa. La vicenda si inserisce nel contesto di un’indagine condotta dal Senato degli Stati Uniti nel 2023, che aveva già rilevato come Credit Suisse fosse complice nell’aiutare i clienti americani molto facoltosi a evadere il fisco e avesse omesso di dichiarare quasi 100 milioni di dollari nascosti da una sola famiglia. Secondo ex dipendenti che hanno collaborato il Fisco Usa (whistleblower), la condotta illecita sarebbe proseguita anche dopo la condanna e l’accordo del 2014. (riproduzione riservata)

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