“Garanzia Futuro si affianca a Garanzia Green per permettere alle pmi italiane di investire non solo nella sostenibilità, ma anche nella digitalizzazione: si tratta di due delle missioni più importanti del Pnrr, oltre che dei due filoni di crescita strategica indicati dall’Ue”.
L’executive director sales&marketing imprese di Intesa Sanpaolo, Anna Roscio, racconta a Mf-Milano Finanza le ragioni che hanno spinto la banca a rafforzare la partnership con Sace grazie al piano Garanzia Futuro.
La nuova intesa consentirà alle pmi italiane di accedere a finanziamenti fino a 50 milioni, garantiti al 70% da Sace, e con durata massima di 20 anni.
I fondi dovranno essere destinati all’innovazione, alla digitalizzazione o alle infrastrutture.
“Nel 2023 abbiamo notato un clima di attendismo delle imprese negli investimenti provocato dall’incertezza economica, dalla spinta inflattiva e dall’aumento dei tassi d’interesse”, spiega Roscio.
“Con Garanzia Futuro vogliamo aiutare le pmi a tornare a investire sulla propria competitività: come banca del Paese siamo al fianco delle imprese”.
A oggi la collaborazione tra Intesa Sanpaolo e Sace ha permesso di dirottare verso le pmi oltre 21,2 miliardi grazie a Garanzia Italia, Garanzia SupportItalia e Garanzia Green.
Ma le banche non devono mettere solo liquidità.
“È nostro dovere anche accompagnare e affiancare le aziende, per esempio con servizi di advisory, come quelli che già forniamo per il Pnrr”, racconta Roscio.
“L’unico elemento che indebolisce l’accesso al Piano da parte delle pmi è la difficoltà a reperire informazioni, perché per il resto ci sono sia le risorse che le imprese pronte a sfruttarle: è qui che si inserisce Intesa Sanpaolo”.
Da tempo il gruppo organizza dei webinar per facilitare l’accesso delle pmi al Piano: agli incontri hanno partecipato 20 mila aziende e oltre 15 mila sono riuscite ad aggiudicarsi un bando.
Alle carenze informative si aggiunge un’altra difficoltà.
“In Italia è ancora debole il rapporto tra il mondo della ricerca e le imprese di piccole dimensioni”, rivela Roscio.
“È un meccanismo che fatica a decollare, paghiamo un ritardo nel trasferimento della tecnologia dal mondo universitario ai centri produttivi”.
Intesa Sanpaolo è intervenuta anche su problema ed è diventata partner dei Centri Nazionali di Ricerca previsti dal Pnrr con le università di Milano, Bologna, Padova e Napoli.
“Il loro compito è facilitare il trasferimento tecnologico verso le aziende”, spiega Roscio.
“Ma non va dimenticato il ruolo delle startup, che sono fondamentali per portare l’innovazione dentro le pmi”.
Per valorizzare le realtà minori Intesa Sanpaolo ha ideato Imprese Vincenti, giunto alla quinta edizione.
“Il programma promuove le pmi che hanno investito nell’internazionalizzazione, nell’innovazione o nella sostenibilità”, afferma Roscio.
“Le prime quattro edizioni sono state un successo: si sono candidate 10 mila imprese”.
Invitiamo le PMI ad investire ma paghiamo bene, in modo decoroso, i nostri laureati di eccellenza.