Da un testamento autentico, riporto:
“”Testamento di proprio pugno personale per compromettere quello di strumento notarile forzato essendosi la mia signora Concetta Vitelli accordata con la nostra figlia ingrata e il genero cornuto per fottermi. Con grande minaccia alla cagionevole salute mia, mi hanno obblicato a dichiarare il lascito a favore loro che qui invece io neco e abbolisco perché per giustizia ci deve rimanere ‘ncanna[1].
Essendo cagionevole solo di gambe e non di mente, io Carluccio Esposito detto “’o serparo”, crocefisso da un destino di schiavitù e di sofferenza, stabilisco e ordino libertariamente di lasciare tutto alla mia cara nipotina Immacolata.
Per l’anagrafe essa forse è figlia di mio genero Pinuccio Zarrella detto “’o ballerino”, e sicuro di mia figlia Marittella perché l’ho portata io medesimo a partorire all’ospedale Cardarelli il giorno stesso della nascita di Immacolata.
Se la legge me lo vuole impedere[2], io ci lascio più che posso col favore di legge del mio basso bicamere e uso di gabinetto in cortile, e ogni cosa dentro che è mia. Che mia moglie non è proprietaria nemmanco della veste che veste[3].
Lascio questo testamento sigillato e responsabilità di Vittorio Amurro detto “scioscammocca”, grande amico mio, che lo darà a morte mia al notaro dirimpetto che io conosco abbastantemente carestuso[4] ma onesto e rispettoso della mia persona, e non a quell’altro innominato che non mi fido perché ci rornifica con umiliazione e tutti tranne al ballerino che ci azzuppa e fa il distratto[5]
[1] Gli deve rimanere in gola, devono cioè restare delusi e insoddisfatti
[2] Impedire. Nel caso cioè che la legge non lo consenta
[3] Nemmeno del vestito che indossa
[4] Molto caro
[5] Che ci marcia e fa finta di non sapere che la moglie se l’intende con il notaio. Insomma, accusa chiaramente il genero di essere un cornuto consenziente. E’ bene precisare che per giustificati motivi, su istanza di chiunque vi abbia interesse, il pretore può disporre che periodi o frasi di carattere non patrimoniale siano cancellati dal testamento e omessi nelle copie che fossero richieste. In questo caso i giustificati motivi c’erano, ma a quanto pare è mancato l’interesse a farli valere.
