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In dibattimento legittima l’ammissione al giudizio abbreviato per i fatti già oggetto di indagine

Estesi i diritti di difesa dell’imputato. D’ora in avanti potrà infatti chiedere in dibattimento di essere ammesso al rito abbreviato in relazione a fatti (reato concorrente e fatti diversi) oggetto della stessa indagine contro di lui.
Lo ha stabilito la Corte costituzionale che, con la sentenza n. 333 di ieri ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 517 del codice di procedura penale, nella parte in cui non prevede la facoltà dell’imputato di richiedere al giudice del dibattimento il giudizio abbreviato relativamente al reato concorrente contestato in dibattimento, quando la nuova contestazione concerne un fatto che già risultava dagli atti di indagine al momento di esercizio dell’azione penale. Non solo. I giudici di Palazzo della Consulta hanno anche bocciato l’art. 516 del codice di procedura penale, nella parte in cui non prevede la facoltà dell’imputato di richiedere al giudice del dibattimento il giudizio abbreviato relativamente al fatto diverso contestato in dibattimento, quando la nuova contestazione concerne un fatto che già risultava dagli atti di indagine al momento di esercizio dell’azione penale.

Fonte: www.cassazione.net

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