FONTE: www.cassazione.net —————————————-Non è reato la condotta del giornalista che, per denunciare i disservizi della giustizia , si introduce in un tribunale, apre gli armadietti, preleva degli atti e li risistema dopo averli consultati. “Tale condotta nella sua materialità di riferita assoluta immediatezza, non è riconducibile alla nozione normativa di sottrazione, difettando anche quella “temporanea rimozione” (che pur sempre presuppone un apprezzabile mantenimento del bene nell\’esclusiva disponibilità di chi sottrae, anche in ragione del suo contenuto) ritenuta sufficiente ad integrare il reato: non sussiste pertanto l\’elemento oggettivo della condotta contestata”. Lo ha sancito la Suprema corte di cassazione che, con una sentenza di oggi (si veda link sotto) ha confermato la assoluzione in favore di due giornalisti che, “avevano sottratto il fascicolo di una causa civile da uno degli armadi del Palazzo di Giustizia del Tribunale di Pavia”. In particolare i cronisti avevano dato conto di questa azione, così denunciando le gravi carenze nella custodia dei fascicoli .
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