spot_img

CONTROLLO IN BANCA, se non si versa il mantenimento dovuto a moglie e figli

«Sono inutili ulteriori indagini: non porterebbero a niente». Troppo frettoloso il gip che dispone l’archiviazione del procedimento a carico dell’uomo che non versa il mantenimento a moglie e figli senza almeno spiegare perché. Eppure potrebbe essere utile sentire il funzionario della banca, come chiede la parte offesa, per accertare se l’indagato è davvero così povero come va dicendo. Insomma: il decreto emesso de plano dal giudice va bocciato e gli atti trasmessi al Tribunale per l’ulteriore corso. È quanto emerge da una sentenza depositata il 10 maggio 2011 dalla sesta sezione penale della Cassazione.

Fuga in avanti
Il gip è d’accordo con il pm: l’indagato non ha fatto mancare i mezzi di sussistenza alla famiglia. Ma la parte offesa chiede indagini suppletive: vuole che siano sentiti i familiari più stretti, ma che soprattutto siano acquisiti documenti dall’istituto di credito del marito. L’opposizione, tuttavia, è dichiarata inammissibile, senza tanti complimenti: il gip in particolare non spiega perché gli atti d’indagine richiesti sarebbero non pertinenti o non abbastanza specifici, limitandosi a definirli «superflui». Così facendo, tuttavia, il giudice per le indagini preliminari finisce per anticipare il giudizio sulla capacità dimostrativa degli elementi indicati, cosa che non può fare in presenza dell’opposizione; avrebbe dovuto invece fissare l’udienza camerale: la sua omissione configura la violazione del diritto al contraddittorio della parte offesa. Decreto annullato, dunque, e si va avanti.

https://www.giovannifalcone.it/upload/uno.pdf

CATEGORIE

ULTIMI ARTICOLI

Ti potrebbero interessare anche: