E’ stata una bella giornata, da ricordare anzi, che dico, da incorniciare. E’ stata una bella giornata perché posso dire che, dopo 41 anni di contributi versati e dopo un contenzioso durato sette anni, ho diritto alla pensione di anzianità.
Oggi dico che la Giustizia esiste.
Si è capito che si tratta di una vicenda autobiografica, che interessa personalmente lo scrivente che, al termine di una lunga carriera lavorativa, un Giudice mi ha riconosciuto il diritto ad ottenere la pensione, contrariamente a quanto sostenuto dall’Istituto, ovvero dalla stessa Guardia di finanza.
Ho vinto, praticamente a tavolino, perché l’INPS, in tanti anni, forse non avendo niente da dire o da contrapporre, non ha mai trovato il tempo di costituirsi. Condannato in “Contumacia”.
Uno dei motivi principali in base al quale mi veniva negato il diritto ad usufruire della pensione era legato all’esistenza di una Circolare del 1960, del Ministero del Lavoro, dove l’INPS veniva invitata a disconoscere eventuali bonus e/o maggiorazioni contributive ai dipendenti pubblici.
Feci prontamente notare all’esimio dirigente della Direzione Regionale INPS di Bari che, nella gerarchia delle fonti del nostro Ordinamento giuridico la “Circolare” rappresenta una zelanteria di un Ufficio centrale che commenta alla periferia il significato di una legge.
Orbene, la norma che mi riconosceva il diritto negato invece, vale a dire una maggiorazione del 20% sugli anni di servizio effettivamente prestati nel Corpo della G. di F. era rappresentata da una Legge che, evidentemente, grazie a quella stessa gerarchia delle fonti viene poco prima delle Circolari ma soprattutto emanata nel 1977, ben 17 anni dopo la famosa Circolare.
Oggi, dopo aver superato tante difficoltà – di natura prevalentemente economiche – mi capita di fare qualche riflessione.
Infatti:
Quando penso all’INPS, mi viene in mente lo statalismo nella sua accezione più abbietta, fatta di arroganza, di inefficienza, di approssimazione, di ignoranza allo stato puro e di anarchia;
Quando penso all’INPS, penso alla burocrazia applicata, alla negazione dell’evidenza, alla spesa pubblica fine a se stessa e alla inefficienza elevata a sistema;
Quando penso all’INPS, penso al sopruso ed alla sopraffazione, al rifiuto sistematico a capire per risolvere i problemi dei comuni mortali;
Quando penso all’INPS, penso alla negazione di ogni diritto, alla totale assenza di dialogo e disponibilità a capire ma unicamente ad un “Contenzioso ad oltranza … a prescindere!!!”.
Oggi, con questa sentenza è finito il primo tempo nel senso che si è conclusa una battaglia.
La guerra continua, anzi, deve continuare!
Inizia il secondo tempo perché è mia intenzione citare per danni l’Istituto di previdenza.
Vi terrò aggiornati.
Viva l’Italia, viva la Giustizia.
S E N T E N Z A I N P S
[1]Istituto Nazionale di Previdenza Sociale
