Sono creditrice da 10 anni di una
somma di denaro, che il debitore oggi intende rimborsarmi con interessi legali.
Vorrei sapere se il prestito
originario dev’essere moltiplicato per la somma degli interessi legali annuali
dalla data del prestito al saldo, oppure se gli interessi legali vanno di anno
in anno capitalizzati, cosicchè l’anno successivo si applica il tasso d’interesse
a un capitale crescente.
G.P. – Milano
R I S P O S T A
La
capitalizzazione degli interessi (ossia, concretamente, il calcolo degli
interessi sugli interessi) si definisce “anatocismo” e trova disciplina
normativa all’articolo 1283 del codice civile.
Ai sensi di
tale articolo, gli interessi scaduti, in assenza di usi contrari, possono a
loro volta produrre interessi solo dal giorno della domanda giudiziale (qualora
venga proposta)= o per effetto di convenzione posteriore alla loro scadenza,
sempre che si tratti di interessi dovuti almeno per sei mesi.
Stante,
pertanto, il tenore di questo articolo, che prevede la possibilità di
anatocismo solo in presenza di rigorosi e ben determinati presupposti, ne
consegue che, in linea generale, la legge vieta un regime di capitalizzazione
composta degli interessi. In questi termini, ha avuto modo di esprimersi anche la
Corte di cassazione (Cassazione civilem sentenza 2593/2003), la quale ha
precisato che la natura imperativa del citato articolo 1283 non consente
comportamenti contrari e, quindi, la formazione di nuovi usi (specie in ambito
bancario) in deroga al disposto legislativo.
Detto ciò,
nel caso prospettato dalla lettrice, appare corretta la prima ipotesi
prospettata: gli interessi legali sulla somma oggetto di prestito andranno
calcolati annualmente tenendo conto del relativo tasso legale e successivamente
sommati al capitale.
DAL SOLE 24 ORE DELL’11 MARZO 2013
