sabato, Maggio 18, 2024
spot_img

SUCCEDE IN ITALIA: UBI Banca e le perdite sulla gestione patrimoniale

Su di un deposito titoli detenuto
presso un\’agenzia della Banca Popolare Commercio e Industria (gruppo Ubi
Banca), avevo azioni italiane ed estere, titoli di Stato ed Etf (Exchange
traded fund). Per l\’acquisto e la vendita venivo supportato dall\’addetto agli
investimenti promosso successivamente alla Private Bank creata appositamente
per seguire la clientela con un portafoglio finanziario superiore ai 500 mila
euro. Così anche io vengo indotto successivamente a conferire il portafoglio
titoli alla Private bank, dopo che l\’addetto mi ha descritto tutte le
opportunità offerte da questa nuova struttura bancaria dedicata alla gestione
del risparmio.

Convinto dal giudizio di altri
correntisti e amici, unitamente alle garanzie fornite dai funzionari riguardo la
prudenza che avrebbe caratterizzato le scelte del gestore, mi hanno fatto
autorizzare una gestione patrimoniale a basso rischio, aderendo al prodotto
denominato “Gpm Private Linea 850” a partire dal 6 febbraio 2007.

L\’obiettivo era di salvaguardare l\’investimento
iniziale e di incrementarne il suo valore nel medio/lungo termine; il
portafoglio era composto per il 75% da obbligazioni e per il restante 25% da
azioni.

Nella parte obbligazionaria il gestore
ha previsto l\’inserimento, a blocchi di 50mila euro ciascuno per un totale di
300mila euro, di bond Bancamerica 2011, Citigroup 2001, Merril Lynch 2008,
Lehman Brothers 2009.

Alcuni mesi più tardi la componente
obbligazionaria del portafoglio, che avrebbe dovuto rappresentare la parte più
garantita della gestione, ha causato ingentissime perdite a causa delle
obbligazioni bancarie americane interessate tutte dalle note vicende. Inoltre,
non avendo provveduto per tempo alla vendita dei bond Lehman Brothers, ho perso
l\’intero investimento.

A fronte delle mie rimostranze l\’addetto
mi ha ricevuto negli uffici facendomi nell\’occasione apporre la mia firma – in quanto
mancante – su una quantità di documenti relativa alla autorizzazione di
acquisti tra cui, con molta probabilità, anche quella sui bond Lehman Brothers.

Lo stesso addetto però mi aveva
tranquillizzato e assicurato che la Private Bank, in quanto tratta vasi di una
gestione patrimoniale, si sarebbe assunta la piena responsabilità dell\’accaduto
e mi avrebbe rifuso con immediatezza il danno economico da me subito in quanto
ascrivibile all\’imperizia del singolo gestore e non alla mancanza di professionalità
dell\’intero team.

Rassicurato da ciò ho fatto passare
qualche tempo ma non vedendo alcun rimborso ho contattato nuovamente la Private
Bank, sempre nella persona dell\’addetto che mi seguiva fin dall\’inizio, il
quale ha ridotto progressivamente la disponibilità in termini di entità del
rimborso.

Alla fine mi sono visto accreditare
sul conto corrente mille euro, cioè un cinquantesimo del danno subito!

Ho ritenuto a questo punto di
concludere la gestione patrimoniale trasformandola in un deposito amministrato.

Dopo una lunga ed infruttuosa attesa,
e dopo inutili e ripetuti solleciti telefonici, ho pressato nel 2012
ulteriormente la struttura dedicata al rapporto con la clientela della Private
Bank (che nel frattempo ha cambiato quasi completamente il suo team
commerciale) fino ad ottenere un incontro. Contando ancora sulla serietà della
banca mi sono recato confidando su di una risoluzione consensuale della vicenda
sulla quale mi sono reso disponibile.

Nel corso dell\’incontro, a fronte di
una mia specifica richiesta, mi è stato detto che mi avrebbero fatto pervenire
copia di tutta la documentazione relativa alla gestione patrimoniale. Ciò è
effettivamente avvenuto ma non, guarda caso, la documentazione relativa all\’accredito
dei mille euro: la Private Bank a tale proposito mi ha detto che
la sta ancora cercando!

In attesa di un nuovo incontro e così
stando le cose quale possono essere le mie ulteriori azioni da intraprendere
per difendere i miei interessi?

Riccardo Tamburini
(Via – e-mail)

RISPONDE BANCA POPOLARE
COMMERCIO & INDUSTRIA (GRUPPO UBI BANCA)

Dobbiamo
innanzitutto precisare che il signor Riccardo Tamburini ha aperto i suoi
rapporti presso la filiale di Corso Italia della Banca regionale europea che
poi, a seguito del piano di riorganizzazione territoriale del gruppo Ubi Banca
del 25 gennaio 2010, sono passati a Banca Popolare Commercio & Industria (gruppo
Ubi Banca). Tra i vari rapporti il signor Tamburini aveva attivato il 6
febbraio 2007 anche una “Gestione patrimoniale linea 850”, la cui gestione
operativa era curata dalla struttura “Private” di Banca regionale europea e che
tra l\’altro prevedeva:

·Il
preventivo assenso di tutti gli atti relativi alla gestione;

·La
composizione del portafoglio sia in azioni sia in obbligazioni in percentuale,
per entrambe le tipologie, da zero a 100;

·Rischio
dell\’investimento: medio/alto;

·Obiettivo
temporale: tre/cinque anni;

·Obiettivo
dell\’investimento: rivalutazione del capitale con possibilità di perdite;

·Con
l\’autorizzazione a inserire anche azioni/obbligazioni di Paesi emergenti.

Successivamente, il 7 aprile 2008, il signor Tamburini faceva
richiesta di estinzione della suddetta gestione patrimoniale, dichiarando per
iscritto che “La richiesta di estinzione deriva dalle mie mutate necessità di
investimento e non dell\’operato del gestore né dalle performance peraltro in
linea con il benchmark prescelto”. Di conseguenza, dal 7 aprile 2008, tutti i
titoli che erano presenti nella gestione patrimoniale, compresa anche l\’obbligazione
Lehman Brothers (la cui dichiarazione di fallimento è del 15 settembre 2008)
sono stati trasferiti in un nuovo rapporto titoli di deposito amministrato. Su
questo rapporto, quindi, il signor Tamburino ha operato in piena autonomia dal
7 aprile 2008 al 25 novembre 2011, data di chiusura per trasferimento ad altro
intermediario bancario. Nel periodo aprile 2008/novembre 2011 il signor
Tamburini ha effettuato un\’operatività molto elevata (circa 700 transazioni
annue) disposta per il tramite del canale online “QuiUbi”, tutte nella sua
totale autonomia.

Dalle verifiche effettuate non ci risultano siano stati mai
presi accordi scritti con il signor Tamburini relativi a possibili rimborsi di
commissioni o altro. Riteniamo quindi che l\’operatività, sia di Banca Popolare
Commercio e Industria che, in precedenza, di Banca regionale europea, sia
avvenuta nel pieno rispetto della normativa, e delle volontà espresse dal
cliente, senza causare alcun danno al signor Tamburini.

DAL SOLE 24 ORE DEL 13
APRILE 2013

Ti potrebbero interessare anche

ULTIMI ARTICOLI

Non sei ancora iscritto?

Prova la nostra demo

CATEGORIE

ATTUALITA'

Uif: Aggiornamento informazioni sulle "comunicazioni oggettive"

Uif: Aggiornamento informazioni sulle “comunicazioni oggettive”

Uif: Aggiornamento informazioni sulle "comunicazioni oggettive" 1 Nuovi controlli automatici sulle Comunicazioni Oggettive https://uif.bancaditalia.it/pubblicazioni/comunicati/documenti/Oggettive_nuovi_controlli_2024.pdf
VI Direttiva antiriciclaggio: Novità

AML package: il Parlamento UE approva la riforma dell’antiriciclaggio

AML package: il Parlamento UE approva la riforma dell’antiriciclaggio 26 Aprile 2024 Fonte: Diritto bancario Il Parlamento europeo ha adottato in via definitiva il pacchetto di riforma della disciplina dell’antiriciclaggio e del contrasto al finanziamento del terrorismo (c.d....