sabato, Maggio 18, 2024
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SUCCEDE IN ITALIA: Malinteso con Intesa Sanpaolo sulla certificazione delle minus

  

 

Mio malgrado, data la
stima e la fiducia che ho sempre riposto nel Banco di Napoli (gruppo Intesa
Sanpaolo), di cui sono stato correntista per oltre un ventennio, sono costretto
a inoltrare formale reclamo scritto a “Plus24” per l\’ottenimento del documento
di certificazione delle minusvalenze.

Questo perché dalla mia
filiale ho ricevuto esclusivamente risposte vaghe ed elusive e dal servizio
clienti del gruppo bancario ho ottenuto soltanto vaghe promesse di ricontatto
con risoluzione della problematica.

Sono stato correntista
fino al gennaio 2013 della filiale 152 del Banco di Napoli (filiale Napoli
Nato) in quanto dipendente dell\’Esercito Italiano, fino al mio pensionamento
avvenuto nel dicembre 2010. Nonostante la fine del rapporto di lavoro, ho
mantenuto attivo
conto corrente e deposito
titoli fino al gennaio 2013, per la cordialità dei rapporti con il personale
tutto e la fiducia riposta nell\’istituto di credito.

A seguito della mia
richiesta per la riduzione delle commissioni di negoziazione su titoli tramite
Internet banking, e al contestuale netto e formale rifiuto del personale
incaricato, ho provveduto all\’apertura

di un nuovo conto corrente
e
deposito titoli presso una filiale del Monte dei Paschi di Siena, trasferendo
contestualmente i titoli detenuti nel mio dossier tramite procedura
automatizzata “PattiChairi”.

Dopo di che ho
provveduto alla richiesta di chiusura del mio vecchio deposito titoli, con
richiesta di certificazione delle minusvalenze in regime di amministrato, ai
sensi del decreto legislativo 461/1997, per consentire alla mia nuova banca l\’importazione
delle stesse.

Ed ecco i problemi (che
purtroppo spesso si registrano nei confronti del “non più cliente”): risposte
vaghe ed evasive (la filiale è a 20 km da casa mia, immaginerete quale danno e
fastidio per recarmi ogni volta agli sportelli per poi non risolvere niente !),
certificazioni mai recapitate e maldestro tentativo degli operatori di produrmi
hard copy della schermata del personal computer con timbro e firma dell\’incaricato
di filiale, ovviamente subito rigettata dall\’altro istituto di credito in
quanto non valida.

Tanto premesso,
richiedo formalmente l\’invio in tempi rapidi della certificazione (richiesta
per la prima volta il 31 gennaio scorso) in quanto tale ritardo mi sta
arrecando grave pregiudizio economico, costretto a smobilizzare titoli in “gain”
e a corrispondere le plusvalenze del 20% sulle transazioni, non potendo
sfruttare lo zainetto fiscale detenuto.

In mancanza del rapido
invio del documento richiesto, mi riservo di adire le vie legali nei confronti
dell\’istituto di credito inadempiente per il grave pregiudizio arrecato.

Gennaro Napolano (via
e-mail)

RISPONDE BANCO DI NAPOLI (GRUPPO
INTESA SANPAOLO)

In merito a
quanto segnalato dal signor Gennaro Napolano, confermiamo che il 13 marzo
scorso la certificazione è stata inoltrata al suo indirizzo e-mail e, come da
espressa richiesta, l\’originale consegnato a persona di fiducia da lui
indicata.

Nell\’attestare
i rapporti di cordialità tuttora esistenti, ipotizziamo l\’intervento di un
malinteso sulle modalità di consegna della certificazione suddetta. Premesso
infatti che l\’articolo 6, comma 5, del decreto legislativo 461/1997 prevede che
l\’\’intermediario rilasci certificazione delle minusvalenze, realizzate e non
ancora compensate, nel caso in cui il cliente abbia revocato l\’opzione per il regime

del risparmio amministrato oppure chiuso
il rapporto di custodia, amministrazione o deposito con l\’intermediario,
evidenziamo che la certificazione reca la data del 5 febbraio 2013 ed è quindi
stata prodotta immediatamente dopo la chiusura del rapporto di deposito
amministrato, avvenuta il 31 gennaio 2013, e custodita presso la direzione
della filiale in attesa di essere ritirata.

Il personale
riferisce di aver informato a voce il cliente; il nostro istituto di credito
manifesta tuttavia al signor Gennaro Napolano la propria disponibilità a
rimborsare l\’eventuale imposta di capital gain pagata e non dovuta, in quanto
derivante da utili che potevano essere compensati dalle minusvalenze
accantonate presso il nostro istituto di credito, realizzati dal 5 febbraio al
13 marzo 2013.

DA “PLUS24” DEL SOLE 24 ORE DEL 4
MAGGIO 2013

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