Mio cognato e mia sorella, sposati
dal 1982, sono separati consensualmente dal 2009 con patto di somministrazione
degli alimenti per una somma pari al 50% della pensione di vecchiaia mensile,
13a inclusa, versato a mio cognato dall’Inps. Ora si apprestano al divorzio,
alle stesse condizioni, ma mia sorella vorrebbe sapere se, in caso di
premorienza di mio cognato, potrà richiedere all’Inps di riversarle
direttamente almeno il 50% della pensione mensile, come definito nella sentenza
di divorzio e, in caso positivo, quali precauzioni giuridiche deve già
precostituire in sede di divorzio.
R. G. – COMO
R I S P O S T A
Non si può
stabilire in anticipo la quota di pensione spettante al superstite. Il coniuge
superstite avrà diritto alla pensione di reversibilità. In maniera specifica,
la pensione spetta al coniuge superstite, automaticamente, poiché nessuna
condizione soggettiva è richiesta per il conseguimento del diritto alla
pensione.
Ne ha altresì diritto il coniuge:
separato consensualmente ; separato con addebito della separazione, se è
titolare di assegno alimentare stabilito dal Tribunale; divorziato, se è
titolare di assegno divorzile di cui all’articolo 5 della legge 898/1970, non
si è risposato e vi sia contribuzione, versata a favore del deceduto, prima
della sentenza di divorzio.
In merito alla percentuale della
pensione di reversibilità spettante al coniuge superstite, se vi è solo il
coniuge, ha diritto al 60% della pensione percepita dal coniuge defunto.
DAL ” IL SOLE 24 ORE ” DEL 22 SETTEMBRE 2014
