venerdì, Maggio 17, 2024
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LA POLITICA IN VETRINA: Le “ambasciate” dei Governatori

 

La Regione
Molise, con 300 mila abitanti, dispone di ben 70 uffici o sedi di
rappresentanza sparse tra Campobasso, Roma, Bruxelles , Dubrovnik in Croazia e
destinate a crescere avendo ambizioni planetarie.

Ci sono
Regioni con rappresentanze in Cina, a Parigi, Madrid, Tunisia, Libia, Egitto,
America latina, Stati Uniti dì America e
altro ancora.

I nostri
Governatori, la politica estera la gestiscono in proprio, fatta in casa, distaccando
personale – dirigenti, funzionari etc. – e pagando affitti a svariati zeri. L’ambizione
di tanti statisti in miniatura non conosce limiti, ogni anno si spendono
centinaia di milioni di euro per trasferte e locazione di immobili
adeguatamente arredati.

Insomma, i
nostri Governatori non si fanno mancare niente, convinti come sono di fare
tutti l’interesse dei cittadini che bovinamente li hanno votati.

E’ uno
scempio di denaro pubblico, una “vergogna vergognosa” direbbe quel mio vecchio
amico.

In compenso,
gli stessi Governatori, appena sentono di dover rinunciare alla possibilità di poter
acquistare qualche paio di mutande in missione all’estero o tagliare degli
sprechi, minacciano di essere costretti a tagliare servizi ai cittadini nella
sanità pubblica o nei trasporti urbani.

Nessuno
vuole una guerra, ma solo una politica in grado di abolire questi scempi per
recuperare un minimo di credibilità.

Questa degli
sprechi e privilegi ad oltranza è una musica che non può continuare. Per il
momento abbiamo cambiato il Direttore di orchestra di questo grande Paese,
speriamo tutti che possa bastare!

ROMA – La
Regione Molise, 300 mila abitanti, dispone di 70 uffici di rappresentanza, di
cui 30 a Campobasso, altre 40 sparse tra Roma, Bruxelles, agenzie a
Dubrovnik in Croazia. Una “grandeur” che impiega 800 dipendenti, che costa solo
di affitti 3 milioni di euro l’anno. Dopo le caciottee le olive di Gaeta da lanciare nello spazio della Regione Lazio amministrata
da Storace, fa impressione la megalomania di un apparato amministrativo locale
ma votato al cosmopolitismo, in puro spirito glocal, verrebbe da dire. Solo che
questa ambizione cara ci costa: le ambasciate regionali nel complesso costano
70 milioni l’anno. 20 dei quali servono a fare, giustamente, lobbying per,
magari, farsi finanziare progetti con i fondi dell’Unione: gli altri 50 servono
a finanziare il costo totale delle delegazioni regionali. Il dossier pubblicato
da Repubblica il 4 ottobre, sotto le firme Lauria e Tonacci, assomiglia a un
tour in un’agenzia di real estate impazzita.

Una jungla
di uffici di rappresentanza talmente fitta da pregiudicare la stessa visibilità
di ogni singolo ufficio: a Bruxelles ci sono 21 rappresentanze regionali che
occupano 15 costosi edifici diversi, mischiate alle succursali provinciali e
alle filiali comunali, in aggiunta ai distaccamenti presso la Ue, la Nato,
l’Enit, l’Ice, gli istituti di cultura, le camere di commercio. Una bulimia di
rappresentanza, una esibizione dei propri gonfaloni regionali sospetta: tanta
ostentazione nasconde l’ansia, il dubbio di esistere veramente. Spendo, dunque
sono vivo.

Soprattutto
spendo in immobili: un tetto, una casa, grandiosamente ammobiliata perché
no, assicura che non è un sogno, è tutto vero. Come, per dire, il governatore
molisano Iorio: non contento della sede di rappresentanza a Roma in Via
Nomentana (274 mila euro l’anno di affitto), ha preferito comprare un altro
appartamento più consono, più centrale, più grande, scegliendone uno a via del
Pozzetto, alla modica cifra di 4,1 milioni di euro. D’altra parte, la sede di
rappresentanza a Roma non poteva sfigurare con il bell’appartamento di
Bruxelles, in Rue de Toulose 47, costato ai molisani 1,6 milioni.

Il Molise,
in proporzione, è la regione con più rappresentata all’estero. Il Veneto, che
sicuramente più di altre regioni può vantare un’autentica vocazione
internazionale, oltre alla sede di Roma e di Bruxelles, ha più di 61 sportelli
all’estero, in partnership con la Camera di Commercio. La Lombardia, oltre alle
ambasciate, 16 “Lombardia point estero” nel mondo. L’Emilia Romagna ha un
ufficio presso un’università di Shangai e chissà, forse è utile davvero.

Però, perché
la Sicilia del rosso fisso in bilancio ha acquistato un appartamento di 750 mq
a Bruxelles per 2,6 milioni di euro e lo ha rifinito con marmi preziosi
trapanesi di Custonaci? E’ una domanda retorica, va bene, il lusso, lo sfarzo
spiegano il rosso fisso. Come pure lo spiega il fatto che il capo di quello
ufficio si becca 12 mila euro al mese, che un giornalista ivi distaccato ne
guadagna 15 mila al mese, uno stipendio da caporedattore e integrativo Rai per
scrivere una newsletter di cui sono stati pubblicati due numeri zero.

Più invitante,
per la pancia, l’export di arrosticini di pecora tentato dalla Regione Abruzzo:
due sedi in Brasile, a San Paolo e a Riberao Preto sono costate 800 mila euro
di affitti in due anni prima di rinunciare al sogno dell’arrosticino in
trasferta. Meglio però che continuare a pagare appartamenti desolatamente
vuoti: al Rond Point 14 di Bruxelles c’era la sede di rappresentanza della
Calabria, oggi è chiuso, ma il contratto di locazione scade nel 2015. 240 mila
euro annui buttati. Se ne discuterà, forse, alla sede centrale a Roma, due
appartamenti con affaccio Campidoglio a Piazza Campitelli. O nelle accese
discussioni nei 58 immobili sparsi per tutta la Calabria.

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