giovedì, Maggio 2, 2024
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SALDI INVERNALI 2015: Decalogo del buon senso!

 

 In tutta Italia sabato 3 gennaio partono i saldi invernali e
così le associazioni dei consumatori hanno stilato un elenco di 10
consigli utili per evitare frodi e scelte sbagliate durante gli
acquisti.

1) – CONSERVARE SEMPRE LO SCONTRINO: non
è vero che i capi in svendita non si possono cambiare. Il negoziante è
obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara che i capi
in saldo non si possono cambiare. Se il cambio non è possibile, ad
esempio perché il prodotto è finito, avete diritto alla restituzione dei
soldi (non ad un buono). Si hanno due mesi di tempo, non 7 o 8 giorni,
per denunciare il difetto.

2) – LE VENDITE DEVONO ESSERE REALMENTE DI FINE STAGIONE: la merce posta in vendita sotto la voce “Saldo” deve essere l’avanzo di
quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. Stare
alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima
dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei più svariati
articoli. È improbabile, per non dire impossibile, che a fine stagione
il negozio sia provvisto, per ogni tipo di prodotto, di tutte le taglie e
colori.

3) – NEI GIORNI CHE PRECEDONO I SALDI È MEGLIO ANDARE NEI NEGOZI A CERCARE QUELLO CHE INTERESSA, SEGNANDONE IL PREZZO; si può così verificare l’effettività dello sconto praticato ed andare a
colpo sicuro, evitando inutili code. Non fermarsi mai al primo negozio
che propone sconti, ma confrontare i prezzi con quelli esposti in altri
esercizi.

4) – VALUTARE LA BONTÀ DELL’ARTICOLO guardando
l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (le
fibre naturali ad esempio costano di più delle sintetiche). Pagare un
prezzo alto non significa comprare un prodotto di qualità.
Diffidare dei marchi molto simili a quelli noti.

5) – DIFFIDARE DEGLI SCONTI SUPERIORI AL 50%, spesso
nascondono merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi (si gonfia il
prezzo vecchio così da aumentare la percentuale di sconto ed invogliare
maggiormente all’acquisto). Un commerciante, salvo nell’Alta moda, non
può avere, infatti, ricarichi così alti e dovrebbe vendere sottocosto.
Un buon prezzo di saldo si dovrebbe attestare attorno a un 40% di
sconto, viene suggerito.

6) – SERVIRSI PREFERIBILMENTE NEI NEGOZI DI FIDUCIA o
acquistare merce della quale si conosce già il prezzo o la qualità in
modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza
dell’acquisto.

7) – NEGOZI E VETRINE. Non acquistare nei negozi che
non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo
ed il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere
inoltre esposto in modo chiaro e ben leggibile. Controllare che fra la
merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo
deve essere separata in modo chiaro dalla “nuova”. Diffidare delle
vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce.

8) – PROVA DEI CAPI: NON C’È L’OBBLIGO. È rimesso alla discrezionalità del negoziante.

9) – NEI NEGOZI CHE ESPONGONO IN VETRINA L’ADESIVO DELLA CARTA DI CREDITO O DEL BANCOMAT,
il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento
anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi. I commercianti hanno
l’obbligo dal giugno 2014 di accettare, per cifre superiori a 30 euro il
pagamento con carte di credito o bancomat, tramite POS;

10) – ASSOCIAZIONI E VIGILI, Se pensate di avere preso una fregatura rivolgetevi alle associazioni dei consumatori, oppure chiamate i vigili urbani.

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