Verrebbe da dire che Tsipras ha vinto ma non troppo. E’ un politico nuovo, giovane e in tutto simile al nostro Premier che, peraltro, dice di voler emulare.
Infatti alla stregua di quello che da tempo il nostro Primo ministro va dicendo in Europa, cioè di volerci rimanere e di tenerci l’Euro, sia pure con regole diverse basate in primo luogo sulla crescita e quindi sugli investimenti a discapito dell’austerity che, come ormai da tutti riconosciuto, tanti o troppi danni ha provocato.
La minoranza del Partito Democratico nostrano esulta, perché ritiene che Tsipras perseguirà la loro stessa politica che, ad onor del vero, ancora oggi non sembra chiara a nessuno.
Una cosa importante a mio avviso è stata trascurata nelle recenti elezioni greche: la legge elettorale!
Sembra strano che Tsipras, questo astro nascente della politica ellenica, fortemente suffragato dal popolo, non è riuscito ad ottenere la maggioranza assoluta dei seggi laddove ne ha presi 149 su 300 complessivi.
Per governare secondo le proprie idee, ne mancano ancora due di seggi e poiché non li potrà portare la nostra Sinistra & Libertà, deve rivolgersi a qualche altro che magari non la pensa allo stesso modo. Insomma, per dirla all’italiana maniera, anche in Grecia tornano le Larghe intese o intese allargate come si vuole.
Ecco, questo, solo questo e non altro, dovrebbe indurre l’opposizione di casa nostra a ragionare sulla fondamentale esigenza di una nuova legge elettorale – speriamo nell’Italicum – che eviterebbe lo scempio greco attraverso il premio di maggioranza al primo classificato o alla coalizione prima al ballottaggio.
Invece niente, opposizione ad oltranza, peraltro a prescindere soprattutto se nei paraggi si vede anche l’ex Cavaliere.
Riuscirà il nostro extraterrestre a realizzare le riforme tanto attese?
Ai posteri l’ardua sentenza!
