domenica, Maggio 19, 2024
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LA POLITICA IN VETRINA: Cavaliere assolto in via definitiva, non ci fu reato!

Gran parte dello spazio mediatico – video e carta stampata – è dedicato alla vicenda riguardante l’assoluzione in Cassazione dell’ex cavaliere Silvio Berlusconi per la nota vicenda “Ruby”.
Dico subito che un personaggio pubblico non può avere una vita privata o meglio, completamente privata al pari di un Ciccillo Cacace qualunque non foss’altro perché, rappresenta su scala planetaria l’Italia intera.

Sugli aspetti etici e morali del personaggio pubblico che per tanti anni ha governato l’Italia non mi soffermo, lasciando ad ognuno di farsi una libera opinione, ivi compresa la valutazione sul suo operato e grado di responsabilità di un incarico pubblico a così alto livello.

La condanna subita in primo grado a sette anni di carcere e la interdizione perpetua dai pubblici uffici è stata giustamente e, aggiungo, correttamente capovolta con un’assoluzione piena, sia in Corte di appello che in Cassazione.
Non c’è reato! Pur nell\’attesa di conoscere il dettaglio delle motivazioni, non sono state fornite le prove che l’imputato sapesse che Ruby fosse minorenne – smontando l’accusa di “prostituzione minorile” – e non c’è stata costrizione nella famosa telefonata fatta dall’ex cavaliere alla Questura di Milano – smontando anche l’ipotesi dell’accusa di “concussione”.

I Tribunali servono a questo: stabilire, oltre ogni ragionevole dubbio, la sussistenza del reato in capo all’imputato le cui prove, sono onere del Pubblico ministero, cioè di chi accusa.

Distinguere il profilo etico e morale di una persona da fatti, episodi e comportamenti di rilievo penale dovrebbe costituire il migliore degli antidoti possibili per evitare processi che alla fine procurano solo danno, tanto all’interessato che all’intero Paese.
Si è trattato di un processo cui mancavano, fin dall’inizio, valide basi accusatorie che ne giustificassero lo svolgimento.
Qualcuno ha ipotizzato pubbliche scuse da parte dei pubblici ministeri del Tribunale di Milano.
Le scuse non servono. Ormai il danno causato è irreversibile. Preferirei per il futuro una valutazione più attenta e restrittiva da parte dei Giudici prima di accogliere la Richiesta di rinvio a giudizio da parte dell’Ufficio inquirente facendo sempre tesoro di una bellissima frase di M. Robespierre: “La libertà e l’innocenza non hanno nulla da temere dalla pubblica indagine a condizione che regni la legge e non l’uomo”.
Spesso nel nostro Paese, regna l’uomo!

Qualcuno prevede oggi un ritorno in politica: sarebbe una minestra riscaldata, promesse roboanti – a cominciare dalla riduzione delle tasse, nel tentativo di recuperare una credibilità ormai sprecata in un\’azione politica già collaudata e alla fine fallimentare.

Se volesse lasciare un segno tangibile di positività, per essere ricordato come una persona, un politico che ha tenuto a cuore le sorti del nostro Paese, gli basterebbe accompagnare in modo costruttivo – anche resuscitando il Patto del Nazareno – il processo riformatore in atto.
Sarebbe il successo dell\’Italia e un bene per gli italiani che, nel bene e nel male, non dimenticano!

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