Desidero liberarmi di una quota di un
terreno agricolo che detengo con altre 12 persone. Prima eravamo una
cooperativa edilizia che aveva come scopo la costruzione di 13 villette, ma non
essendo cambiato il piano regolatore, abbiamo sciolto la coop e ci siamo
assegnati l’area. Il certificato catastale riporta un fabbricato rurale che non
esiste. Io ho cercato di vendere o regalare la mia quota ad altri soci, che
però hanno rifiutato per vari motivi. Vorrei liberarmi della quota: che cosa
posso fare? Ora mi costa soltanto. Posso regalarla, o donarla, a una chiesa, un
Comune?
Armando Carrano – SALERNO
R I S P O S T A
Nel caso in
esame, si potrà donare l’immobile in questione, ad esempio ad un ente
ecclesiastico, ad un ente di beneficienza o ad ente pubblico, sempre che
costoro però accettino la donazione.
Nel caso in cui nessuno sia disposto
ad accettare la donazione, il lettore potrà rinunciare, con atto notarile, alla
propria quota che si accrescerà a favore degli altri comproprietari.
In questo caso, non serve alcuna
accettazione da parte degli altri comproprietari.
L’atto sarà tassato come donazione
fatta ad estranei e quindi sconterà l’aliquota dell’8% sul valore catastale del
terreno (nel caso sia agricolo) o sul valore venale (nel caso non sia
agricolo), oltre alle imposte ipotecarie (pari al 2%) e catastali (pari
all’1%), al bollo (pari a 230 euro) e alla tassa di iscrizione ipotecaria (pari
a 90 euro).
DAL “IL SOLE 24 ORE” DEL
25 MAGGIO 2015