Il
prossimo 1° settembre andrò in pensione, avendo maturato 42 anni e sei mesi di
contributi. Al 31 dicembre 1995 avevo maturato 1.185 settimane, comprensive di
260 settimane del riscatto di laurea. Calcolando ad oggi, quindi in modo
approssimato, l’importo della pensione con il programma dell’Inps (Carpe Pc),
ottengo 5.108 euro al mese con il calcolo retributivo (che mi spetta) e 5.541
euro al mese con il calcolo misto.
E’
possibile optare per il calcolo più favorevole, cioè quello misto, al limite
rinunciando a parte del riscatto di laurea?
A. S.– REGGIO EMILIA
R I S P O S T A
La risposta è
negativa. Solo per gli iscritti alle Casse gestite dall’ex Inpdap era stata
prevista la possibilità di rinunciare agli effetti di un provvedimento di
riscatto regolarmente accettato e pagato.
Infatti
era stato precisato che la rinuncia al provvedimento di riscatto operava
esclusivamente sotto il profilo pensionistico e, pertanto, l’anzianità
contributiva complessivamente maturata rimaneva tale, ancorché l’iscritto
avesse successivamente chiesto la non valutazione del periodo riscattato ai
doli fini del calcolo della propria pensione.
Con
il messaggio 2547 del 12 febbraio 2014, l’Inps ha ribadito che, in analogia quanto
previsto per gli iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria dell’Inps,
anche agli iscritti ex Inpdap – per uniformità di trattamento – è preclusa tale
possibilità.
Di
conseguenza, la facoltà di rinunciare al riscatto, dopo l’integrale pagamento del
relativo onere e il conseguente accredito del periodo in posizione assicurativa
risulta precluso, prescindendo dalla gestione di accredito.
DAL”IL SOLE 24 ORE” DEL 27LUGLIO 2015