La nuova
veste e ruolo del Senato della Repubblica secondo i sostenitori della riforma
in atto, mirano a creare la c.d. “Camera delle Autonomie”.
Non è una
formula, beninteso, inventata dai nostri governanti ma copiata di sana pianta
in altre democrazie occidentali, valga per tutte la Germania.
A questo
punto v’è da chiedersi: se i futuri senatori devono rappresentare le Regioni,
parrebbe lapalissiano che gli stessi vengano eletti dai Consigli Regionali.
La minoranza
Democratica, unitamente a tutta l’opposizione non sono d’accordo.
Se l’atteggiamento
per partito preso vale per l’opposizione – Forza Italia, Sinistra, Ecologia e
Libertà, M5S e cespugli vari – faccio veramente fatica a comprendere la
minoranza del Partito democratico.
Se è vero che
tutti – almeno a chiacchiere – siamo d’accordo all’abolizione del bicameralismo
perfetto, cioè due camere che fanno sostanzialmente la stessa cosa, non si
capisce perché nel momento che si vuole cambiare lasciando una sola Camera
(quella dei Deputati di ben 630 componenti) a legiferare e controllare l’attività
dell’esecutivo, scoppia il finimondo.
Ho l’impressione
di trovarmi di fronte all’U.C.A.S: Ufficio complicazioni affari semplici!
Intanto,
così è se vi pare!