lunedì, Maggio 6, 2024
spot_img

LIBERE PROFESSIONI: Il dossier del cliente va conservato per 10 anni

Sono un
dottore commercialista. A volte capita di interrompere improvvisamente il
rapporto professionale con clienti che, oltre a non rispondere più alle
telefonate o mail, nemmeno ritirano più le raccomandate che tornano al mittente
per compiuta giacenza.

In
questa eventualità, dato l’evidente e profondo disinteresse dell’ex cliente
riguardo la propria posizione fiscale e non solo, si chiede come il
professionista possa “sbarazzarsi” della documentazione ancora in possesso
senza incorrere in violazioni di deontologia professionale o di norme di legge.

In
sostanza, non essendo il mio studio un deposito gratuito di documenti che
nessuno vuole più, vorrei, qualora (dopo doverosi avvertimenti circa le
conseguenze), entro 3 mesi, l’interessato rimanesse comunque latitante, poter
distruggere la documentazione senza responsabilità di sorta. Come posso
comportarmi e qule termine congruo potrei accordare prima dell’eliminazione?

A. S. – PADOVA

R I S P O S T A

Non si sono rinvenute
fattispecie concrete, nell’ambito della giurisprudenza o della dottrina, che
autorizzino il professionista a dare un termine al cliente, scaduto il quale
sia autorizzato a distruggere la documentazione in suo possesso. La tenuta
della documentazione in archivio segue quindi il termine canonico di 10 anni,
che vale in genere per tutti i professionisti.

Si può
tuttavia ricordare il parere che nel 2011 il Consiglio Nazionale dei Dottori
Commercialisti ha esposto, facendo seguito alle richieste di parere nelle quali
l’Ordine chiede chiarimenti sul comportamento che un iscritto deve adottare
qualora, in caso di rinuncia all’incarico, di assistenza contabile, il cliente,
invitato con raccomandata a/r, a ritirare la documentazione relativa alla
prestazione professionale richiesta, non provveda. In tale occasione, il
Consiglio Nazionale ha ricordato che il recesso deve avvenire, secondo
l’articolo 2237 del Codice civile, solo in presenza di una giusta causa e deve
comunque essere esercitato in modo da non recare pregiudizio al cliente.

In
merito alla documentazione contabile, l’articolo 2235 del Codice civile e
l’articolo 25, comma 6 del Codice deontologico, vietano al professionista di
ritenere tale documentazione al di là del tempo strettamente necessario alla
tutela dei propri diritti secondo le leggi professionali. Il Consiglio ricorda
ancora che, nel vigore della previgente disciplina, l’articolo 49 del Dpr
1067/1953, nell’ambito di una controversia tra professionista e cliente sulla
liquidazione del compenso, prevedeva espressamente la possibilità per il
Consiglio dell’ordine di disporre il deposito della documentazione presso la
propria sede e adoperarsi per la composizione amichevole della questione. In
conclusione, il fatto che il professionista abbia avvertito con raccomandata
a/r della possibilità di ritirare presso il proprio studio tutta la
documentazione relativa alla prestazione, soddisfa il dovere deontologico di
correttezza e buona fede che grava sul professionista, ma anche sul cliente che
non deve quindi aggravare le operazioni di restituzione.

Per
quanto riguarda la possibilità di depositare presso l’Ordine la documentazione
dell’ex cliente, ciò risulta ipotizzabile solo se l’Ordine venga chiamato ad
esercitare la funzione di composizione della lite insorta tra l’iscritto e il
cliente, su concorde richiesta delle parti ex articolo 12, comma 1, lettera h)
del Dpr 139/2005.

DAL”IL SOLE 24 ORE” DEL 14MARZO 2016

Ti potrebbero interessare anche

ULTIMI ARTICOLI

Non sei ancora iscritto?

Prova la nostra demo

CATEGORIE

ATTUALITA'

Una "l'aurea c'è l'ho"

“Una l’aurea c’è l’ho”, “Ma non sai scrivere”. Duello Cottarelli-Crosetto sull’ortografia

"Una l'aurea c'è l'ho", "Ma non sai scrivere". Duello Cottarelli-Crosetto sull'ortografia Fonte: il Giornale "Una l'aurea c'è l'ho", "Ma non sai scrivere". Duello Cottarelli-Crosetto sull'ortografia© Fornito da Il Giornale La candidatura alle elezioni europee annunciata domenica da Giorgia Meloni come capolista di...
Ariston: Diventa russa!

La Russia nazionalizza Ariston: scontro tra Roma e Mosca

La Russia nazionalizza Ariston: scontro tra Roma e Mosca Il rappresentante diplomatico di Mosca a Roma, Alexei Paramonov, è stato convocato alla Farnesina per fornire spiegazioni sull'accaduto. Tajani: "Valuteremo una risposta con i partner dell'Ue...