Sono un pensionato ex dipendente
Mps e nel 2007 ho stipulato un mutuo “prima casa” con Mps a tasso variabile con
un parametro all’8% Euribor 6 mesi (360 giorni) debito residuo al 31 dicembre
2015 pari a 50.591,32 euro e rata semestrale. Tenuto conto che da novembre
l’euribor è negativo e che nel mio contratto di mutuo non è previsto un tasso
minimo (floor close), la rata capitale al 30 giugno 2016 (pari a 334,35 euro)
produrrà interessi zero (zero) o negativi e pertanto sottratti dalla rata?
Lettera firmata(via e-mail)
RISPONDE BANCA
MPS
L’articolo
1815 del codice civile prevede che il mutuatario debba corrispondere interessi
al mutuante. Quindi, in presenza di un mutuo a tasso variabile, non è comunque
prospettabile l’eventualità in cui la banca mutuante si trovi a dover
corrispondere un interesse al mutuatario, quando anche la sommatoria tra spread
e parametro Euribor dovesse comportare un risultato algebrico negativo. Uguale
considerazione vale per il caso in cui non sia pattuito uno spread, ma sia
prevista unicamente l’applicazione del parametro Euribor.
Tale
eventualità urterebbe infatti, oltre che con la logica economica, con il citato
articolo 1815 c.c. e con gli stessi principi in tema di causa contrattuale, che
non ammettono un tale paradosso. Pertanto, anche nel caso in cui le condizioni
di mercato dovessero determinare un valore negativo del così detto “tasso
finito” (risultante dall’applicazione delle regole poste in contratto per la
sua determinazione), il mutuatario non vanterebbe diritto alla percezione di
interessi. Verificandosi tale situazione, il tasso sarà considerato pari a
zero.
DAL”PLUS24” DEL “IL SOLE 24 ORE” DEL 7MAGGIO 2016