domenica, Maggio 19, 2024
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LA POLITICA IN VETRINA: Amministrative 2016 e analisi del voto (1° tempo)


Posto che nessun candidato delle grandi città – Roma, Milano, Napoli, Torino e Bologna – ha vinto al primo turno e In attesa dei ballottaggi del 19 giugno p.v., la situazione nel suo complesso, sembra abbastanza incerta.
Ho letto qualcosa da parte degli oppositori a prescindere al Governo in carica, che esprimono una certa soddisfazione sul risultato a caldo uscito dalle urne.

Il PD ha perso, si dice.

Io personalmente sarei indotto a dire che il PD non ha vinto, nel senso che il programmato ballottaggio certificherà lo stato di salute del partito democratico.

In prima battuta mi sembra che a Roma, essere riusciti a rimanere in corsa sia un autentico miracolo, da attribuire certamente al candidato Giacchetti che ha ben saputo interpretare e rispondere al disastro romano.

Non è un caso se la candidata 5 Stelle abbia preso i maggiori suffragi a Ostia, Comune sciolto per infiltrazioni mafiose in conseguenza dell’indagine di mafia capitale.

Dopo Mafia capitale, con un’amministrazione incapace di conoscere e gestire il proprio patrimonio immobiliare, regalato agli amici degli amici ad un euro al mese di affitto, una situazione amministrativa diventata ingestibile (basta vedere le condizioni della viabilità), con tutte le partecipate in forte disavanzo.

Vorrei a dire a questi amici, cosa vi aspettavate?
Vi rendete conto che questo stato di fatto della capitale sia il frutto di malaffare, incapacità amministrativa di provenienza remota?
Adesso mi aspetto che il cavaliere – o quello che ne resta – coinvolga i voti della lista Marchini nell’unico candidato credibile.

A Milano e Bologna il Partito democratico è avanti sia pure aspettando l’esito definitivo dei ballottaggi, mentre a Torino non ci dovrebbero essere sorprese, confermando Fassino alla carica di Sindaco.
A Napoli non c’è partita, significando che la conferma della vecchia amministrazione guidata dall’ex magistrato De Magistris sembra certa.

Nel frattempo, come cittadino e tesserato del PD credo che bisogna recuperare credibilità verso la pubblica opinione, allontanatasi dalla politica per il dilagare del malaffare nel cattivo funzionamento della Pubblica amministrazione.

Alle tante riforme già attuate, i cui effetti positivi non tarderanno a farsi sentire, credo che una decisa accelerazione della Riforma della Pubblica amministrazione sia non solo urgente ma addirittura indifferibile.
Proprio oggi, ho letto una disarmante dichiarazione del Procuratore antimafia Gratteri: “Qui in Calabria il vero problema non è la ndrangheta ma la Pubblica amministrazione”.

Entro questo mese di giugno sono attesi importanti decreti attuativi al riguardo come:
• Assenteisti: licenziamento entro un mese in caso di flagranza (timbratura edel cartellino e uscita dall’ufficio) scatta una sospensione in 48 ore e a seguire il licenziamento arriva in 30 giorni. Sanzioni per “omissioni di atti” al dirigente che non ha vigilato;
• Diritto ad una Pa trasparente: E’ l’unico decreto che è stato già pubblicato sulla Gazzetta ufficiale. Riconosce il diritto di conoscere dati e documenti in possesso della pubblica amministrazione anche senza un interesse diretto;
• Modulo unico e procedura sprint: Con il via libera del 15 giugno arriva la semplificazione (si spera definitiva) della Scia: tempi di risposta in 30 giorni con silenzio assenso, domanda telematica su modulo unico e dopo 18 mesi e nessun ripensamento dell’amministrazione;
• Partecipate: un riordino per scendere a mille (dalle attuali ottomila). Il testo unico, atteso per il via libero definitivo entro giugno, impone limiti stretti per la conferma di società esistenti (tra cui un fatturato di almeno 1 milione), vincoli alle nuove partecipazioni e un nuovo organo di controllo dell’Economia;
• P.A. digitale: Dialogo online con gli uffici: Qui l’obiettivo è più spostato in avanti, perché il traguardo è al 31 dicembre 2017. In quella data, secondo il decreto, sarà esteso a regime il meccanismo dell’<identità digitale unica> per tutte le comunicazioni digitali con la Pubblica amministrazione;
• Forze di polizia: La Forestale nei Carabinieri – Il decreto fa scomparire il Corpo autonomo della Forestale, accorpandolo ai Carabinieri, e punta ad evitare sovrapposizioni di competenza fra gli altri 4 Corpi di polizia ea migliorare l’efficienza grazie alla gestione associata delle attività comuni;
• Porti: Autorità ridotte da 24 a 15, con un alleggerimento della governance e misure di semplificazione nella gestione. Partita ancora aperta sui tempi alla luce della richiesta delle Regioni di prevedere un allungamento dei tempi.

Mi fermo qua nell’elenco dei decreti attuativi, ma spero che vedranno la luce a breve.

Qui non basta muoversi, troppo tempo si è perduto, bisogna correre: AVANTI TUTTA!

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