A leggere i commenti seguiti all’esito dei ballottaggi di domenica scorsa, sembra scorgere una nutrita soddisfazione da parte delle forze politiche di opposizione, ivi compresa la c.d. minoranza Democratica che vede una decisa sconfitta del Premier in carica.
A mio avviso la lettura da dare è un po’ diversa, nel senso che l’unica grande sconfitta è la politica, intendendo i partiti tradizionali: astensionismo da record e sfiducia nei partiti storici.
A Roma, il candidato di sinistra Giachetti, con il suo 32% ha fatto un miracolo, se ricordiamo il clima determinatosi dopo lo scoppio di “mafia capitale” che, più di altre vicende, ha azzerato la credibilità di una classe politica che ha governato la capitale nell’ultimo trentennio.
Questa lettura, è confermata dal fatto che finanche la Meloni, notoriamente molto forte politicamente a Roma non è arrivata neanche al ballottaggio.
Con il perdurare di una crisi economica che non vede ahimè grandi progressi, la gente ha votato per un presunto cambiamento promesso da un populismo esasperato sul quale, oggi, tutti siamo chiamati a ben sperare.
A Torino invece, dopo un quarto di secolo di governo di sinistra, la gente, anche intimorita dagli effetti della crisi economica in atto, ha preferito cambiare, a prescindere.
Oggi, penso che bisogna migliorare la comunicazione per quanto attiene alle riforme in atto o in cantiere, soprattutto con riferimento a quella Costituzionale di ottobre.
Soltanto con le riforme – a prescindere dai Governi in carica – possiamo metterci al passo con l’Europa, con il progresso per stare al passo di un mondo che cambia.
Buon lavoro a tutti i nuovi Sindaci eletti!