Cassazione: stressare il vicino di casa può diventare stalking
condominiale
Confermata la condanna della
misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di un dirimpettaio
Esasperare
il vicino di casa è reato. Scatta, infatti, il delitto di stalking, quando il comportamento di un condomino diventa talmente esasperante
da cagionare il perdurante e grave stato d\’ansia e il cambiamento delle
abitudini di vita idonei a configurare gli atti persecutori ex art. 612-bis
c.p.
Ad affermarlo è la Cassazione,
con la sentenza n. 26878/2016 (qui sotto allegata), ritenendo provata la
credibilità e l\’esasperazione del querelante e sgombrando il campo da qualsiasi dubbio in ordine alla presenza
di “intenti calunniatori o contrasti economici”. Alla base di una
serie di ripetute querele vi era “una reale esasperazione” derivante
dalle condotte del condomino indagato che avevano portato il vicino ad assumere
tranquillanti, ad assentarsi dal lavoro, mettendo così in atto quel cambiamento
delle abitudini di vita rivelatore dello stato di ansia idoneo a configurare il
reato di stalking.
Per cui confermata la
condanna della misura cautelare della custodia in carcere nei confronti del
vicino per il delitto di cui all\’art. 612 bis c.p. in danno di vicini di casa.
La Cassazione consacra così
l\’estensione del delitto di stalking all\’ambito condominiale (inaugurato con Cass. n. 20895/2011 e
ribadito, tra le altre, con Cass. n. 3993372013; con Cass. n. 45648/2013).
Fonte: Cassazione: stressare il
vicino di casa può diventare stalking condominiale
(www.StudioCataldi.it)
SENTENZA INTEGRALE
http://www.studiocataldi.it/allegati/news/allegato_22650_1.pdf