Trattare
la moglie come una colf è reato …
Ma se lei non cucina, non stira e sbatte fuori dalla camera da letto
il marito può beccarsi una denuncia per maltrattamenti. Il punto della
giurisprudenza
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Donna = casalinga, un binomio ancora molto
diffuso nella cultura nostrana, nonostante i tempi siano cambiati e la parità
di genere abbia sdoganato la libertà di essere mogli, madri, lavoratrici e…
qualunque cosa una donna voglia essere.
Tuttavia, come dimostra la giurisprudenza, non di rado la questione è
finita direttamente nelle aule di Tribunale, come avvenuto, ad esempio, nella
vicenda che ha coinvolto la sesta sezione penale della Suprema Corte di Cassazione
(cfr. sentenza n. 24746/2006).
Nella pronuncia citata, gli Ermellini, infatti, hanno precisato che umiliare
la moglie obbligandola alle pulizie di casa è reato. Va considerata
definitiva, secondo i togati, la condanna che la Corte d\’Appello di Torino
aveva inflitto ad un uomo per maltrattamenti alla moglie, poichè questi
la umiliava e la vessava in tutti i modi, giungendo ad imporle di pulire il
pavimento in ginocchio come punizione dell\’insufficiente cura che secondo
lui la donna dedicava ai lavori domestici.
Un comportamento indubbiamente umiliante e vessatorio, tanto da
aver costretto la donna, esasperata dal comportamento del coniuge, ad
abbandonare il tetto coniugale per tornare dai genitori; una fuga che, secondo
i giudici, è sintomo dell\’intolleranza della convivenza a causa
dell\’atteggiamento dell\’uomo, corroborato dal fatto che la moglie nel lasciare
la casa, insieme al figlio, non si era neppure vestita completamente, né aveva
preso con sè denaro.
Ben diversa, invece, la vicenda affrontata di recente dal Tribunale
di Latina, che ha raccolto la denuncia di un uomo nei confronti della
moglie, accusata di maltrattamenti in famiglia in quanto non avrebbe né cucinato né si sarebbe occupata delle
pulizie di casa.
Il giudice, in sede di udienza preliminare, ha ritenuto l\’accusa
fondata e ha rinviato la donna a giudizio per il prossimo 12 ottobre,
con il rischio che costei, di sette anni più giovane del marito, potrebbe
andare incontro a una condanna da due a sei anni di carcere per non aver
badato al consorte come si confà ad una “moglie perfetta”.
Sono diversi gli atteggiamenti lamentati dal denunciante: la donna,
nel corso degli ultimi due anni, lo avrebbe insultato, sbattuto fuori dalla
camera da letto e costretto a vivere in una casa sporca senza neppure
preparargli da mangiare e dove, anzi, il cibo acquistato veniva sprecato. Non
pago, il coniuge lamenta altresì di non aver avuto sempre le camicie stirate
alla perfezione.
Tanto basta per il sostituto procuratore Gregorio Capasso a
configurare il reato di maltrattamenti e, pertanto, per il giudice Mara
Mattioli del Tribunale di Latina, deve essere disposto il processo.
Fonte: Trattare la moglie come una
colf è reato …
(www.StudioCataldi.it)