LA POLITICA IN VETRINA: Il “Porto” è salvo!
Qualche anno addietro ebbi modo di stigmatizzare il sequestro della imponente struttura turistica da parte della magistratura (1).
All’epoca ritenevo sbagliato non distinguere la “proprietà” dalla “gestione”, laddove:
• la prima avrebbe dovuto essere chiamata a rispondere di eventuali responsabilità – sotto ogni profilo civile, amministrativo e penale – conseguenti alla realizzazione dell\’opera se verranno provati gli abusi commessi allo stato solo presunti;
• la seconda, invece, avrebbe avuto cura di gestire l\’ingente patrimonio immobiliare secondo le finalità per le quali è stato realizzato, assicurandone la restituzione integrale al termine dell\’iter giudiziario.
Oggi, al termine del’iter giudiziario si apprende della pronuncia dei giudici di primo grado: “Il fatto non sussiste”.
Si aspettano le motivazioni della sentenza.
Fonte: l’immediato.it
BUONA LETTURA
Struttura turistica abusiva a Mattinata, assolti Eliseo Zanasi e altre quattro persone
Il fatto non sussiste. È giunta nelle scorse ore l’assoluzione del costruttore foggiano Eliseo Zanasi, anni fa ai vertici di Confindustria ed ex presidente della Camera di Commercio. L’imprenditore e altre quattro persone, erano stato indagate per la realizzazione de “Il Porto”, struttura turistica con vista sulla spiaggia di Mattinata. Oltre a Zanasi, assolti Francesco Paolo Moschella, amministratore unico della Il Porto srl e legale rappresentante della “Zanasi&Moschella srl”, esecutrice delle opere edili, Federico Erminio Moschella, direttore dei lavori, Matteo Michele Piemontese e Giuseppe Tomaiuolo, entrambi alla guida dell’ufficio tecnico comunale di Mattinata.
Pesante l’accusa mossa ai loro danni: “Struttura di circa 70mila metri quadrati costruita senza alcun permesso e che ha modificato l’orografia del territorio”. Il Porto, residence a 4 stelle in contrada Prencipe, fu inaugurato nel 2012. 24 milioni di euro il costo per realizzarlo. Ma per l’accusa, Zanasi & co. modificarono il progetto originario che, il 31 ottobre 2005 aveva ottenuto un regolare permesso dal Comune di Mattinata. Inoltre le autorizzazioni paesaggistiche erano scadute mentre i permessi rilasciati senza l’autorizzazione paesaggistica del Comune, senza il parere del Parco Nazionale del Gargano e della Soprintendenza per i beni archeologici.
Ma tutto questo non è bastato per portare alla condanna e gli indagati, difesi dai legali Scopa, Pellegrini e Medina, sono stati assolti dai giudici del tribunale di Foggia che hanno rigettato le tesi dell’accusa.
Si attendono le motivazioni della sentenza.