mercoledì, Maggio 15, 2024
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CAFFE’ AL BAR: Un locale può obbligarmi ad alzarmi dopo aver consumato

Ogni volta che vado in un bar o una pizzeria, il titolare del locale spesso viene al tavolino e ci chiede di lasciare il tavolo in favore di altri clienti che stanno aspettando. È legittimo questo comportamento?

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Non esistono norme di legge che regolino il tempo minimo e massimo entro cui il cliente può restare seduto al tavolino del locale durante la consumazione di un pasto, della colazione, di uno spuntino o dell’aperitivo: pertanto, la possibilità di utilizzare una sedia e un tavolo è un servizio offerto dal titolare del bar o della pizzeria, da considerarsi come una delle condizioni del contratto. Contratto che si conclude tacitamente, nel momento in cui il cliente si siede e fa l’ordinazione. Non essendo, però, un contratto scritto, ma semplicemente verbale, ed in assenza di cartelli o avvisi che informino il cliente di regole diverse adottate dal ristoratore, bisognerà far riferimento agli usi commerciali. Usi che, se da un lato consentono l’uso del tavolo solo per le consumazioni (per cui il proprietario del locale può ben chiedere, a chi non consuma, di alzarsi), dall’altro lato lasciano al cliente un congruo termine per completare il pasto o il caffé, senza dover essere legato a una stretta coincidenza temporale tra l’uso del tavolino e la consumazione del pasto. In altri termini, è ragionevole richiedere al titolare del bar o della pizzeria qualche minuto aggiuntivo, anche dopo aver finito di mangiare, per chiacchierare con gli amici o, magari, prendere il computer e lavorare; dall’altro lato, però, il cliente non può neanche occupare un tavolino per un’intera mattinata avendo consumato solo un caffè. Il titolare dell’esercizio commerciale potrebbe allora chiedere all’avventore di presentare una nuova ordinazione o di lasciare la sedia a un altro cliente.

 

Questo, in sintesi, è ciò che si può dedurre dai principi del codice civile a riguardo di una fattispecie che non è regolamentata espressamente dalla legge. Esiste però un principio generale, nell’ambito del diritto civile, che impone alle parti di comportarsi, durante l’esecuzione del contratto, secondo buona fede. Una formula generica che consente al giudice, in caso di contestazioni tra le parti, di richiamarsi a quelli che sono i canoni di un comportamento corretto, che non vada oltre quanto possa essere ragionevolmente richiesto per una prestazione similare.

Nessuno potrebbe mai pensare di occupare, per un’intera serata, un tavolo di una pizzeria per mangiare una bruschetta. Così come sarebbe intollerabile il comportamento di un ristoratore che imponesse al cliente di alzarsi quando questi ha ancora l’ultimo boccone in gola.

 

Chiaramente si tratta di discussioni solo “virtuali”. Nessuno si sognerebbe mai di fare una causa per un minuto in più o in meno di tempo seduti a una sedia. L’unica autotutela resta quella di non tornare più al locale che tratti i propri clienti senza tolleranza e, magari, fargli cattiva pubblicità con gli amici.

 

Riassumendo quanto detto sino ad ora, cerchiamo di rispondere alle principali domande che ci si può porre:

 

Posso sedermi a un tavolino e chiedere solo un bicchiere d’acqua minerale?

Se l’acqua rientra tra i servizi offerti dal locale, è sicuramente possibile. Chiaramente il conto potrà contenere il costo delservizio, se indicato nel menu. Alcuni Comuni hanno emanato un’ordinanza vietando di far pagare ai clienti di ristoranti o pizzerie il «coperto». Questa voce però viene spesso sostituita con il cestino del pane.

 

Il titolare del locale può impedirmi l’uso del tavolo se la consumazione non supera un certo importo?

Èpossibile disciplinare l’utilizzo dei tavolini solo a favore di determinati clienti. Essendo il locale un esercizio privato e non essendo tenuto a garantire né la parità di condizione tra tutti gli avventori, né servizi essenziali minimi, il ristoratore potrà adottare delle condizioni contrattuali anche variabili a seconda del numero di clienti presenti in quel determinato momento.

 

Una comitiva di amici si siede al tavolo e tutti consumano, tranne uno. Il ristoratore può imporre a quest’ultimo di alzarsi?

Anche qui tutto è rimesso alle condizioni di contratto applicate dal titolare del locale che devono essere rese note prima dell’esecuzione del contratto stesso. Possono essere rese note non solo con un cartello, ma anche verbalmente. Buona fede imporrebbe che tanto venga manifestato prima che gli avventori inizino a sedersi e a presentare le ordinazioni.

 

Dopo quanto tempo mi devo alzare dal tavolino del bar o della pizzeria?

Non c’è un termine massimo, stabilito dalla legge, per poter utilizzare il tavolo. Il titolare del locale deve lasciare un congruo termine ai clienti per poter sostare anche dopo la consumazione, senza che però ciò si traduca in un abuso e in uno sfruttamento di uno spazio privato a fronte di un presso irrisorio (un caffè o un bicchiere d’acqua).

 

Il cameriere mi può chiedere di ordinare qualcos’altro se voglio rimanere al tavolo?

Lo può fare solo dopo aver lasciato il congruo termine di sosta, del quale abbiamo parlato al punto precedente.

Fonte: laleggepertutti.it

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