domenica, Maggio 19, 2024
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REVOCA DELL’INCARICO AL COMMERCIALISTA: Come fare

Vediamo come è possibile interrompere il rapporto col proprio commercialista.

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È bene sapere che nessun cittadino deve rimanere vincolato ad un professionista nel quale non ha più fiducia: ciò vale anche per il commercialista, rispetto al quale magari è venuta a mancare l’empatia iniziale oppure semplicemente egli non garantisce più la correttezza professionale fino a quel momento dimostrata. Tuttavia, l’interruzione del rapporto col professionista necessita di alcune accortezze, al rispetto delle quali è subordinata l’efficacia della revoca dell’incarico, cioè l’effettività dello scioglimento del rapporto.

Se sussiste una lettera di incarico o un contratto

In alcuni casi può accadere che sia stato sottoscritto dal cliente un modulo predisposto dal commercialista dove sono brevemente indicati i termini della relazione professionale. In questo modulo, ad esempio, può essere indicata la cadenza periodica con la quale il cliente deve consegnare i documenti contabili al professionista, o possono essere elencati gli adempimenti che il professionista può essere obbligato a compiere. Ma può essere indicato anche il tempo entro il quale comunicare la decisione di revocare l’incarico: ad esempio, il modulo può prevedere un rinnovo automatico dell’incarico di anno in anno, e stabilire che la comunicazione che mira a terminare il rapporto debba essere inviata entro un determinato mese: se non si rispetta questa clausola, la revoca non interromperà immediatamente il rapporto e non raggiungerà l’effetto voluto dal cliente. Ancora, succede spesso che il modulo in questione stabilisca anche quali sono le modalità per il tramite delle quali comunicare la decisione di revocare l’incarico: a volte, i moduli stabiliscono genericamente la necessità di una comunicazione scritta, mentre altre volte sono più precisi e, ad esempio, prevedere l’inoltro della lettera di revoca in forma di raccomandata con avviso di ricevimento. Non di rado, quando il commercialista serve una società, il modulo prevede l’invio della comunicazione di disdetta dell’incarico a mezzo di posta elettronica certificata.

Dunque, è importante che quando ha sottoscritto un modulo di incarico , il cliente si attenga scrupolosamente a quanto ivi previsto per revocare il mandato conferito al proprio commercialista: altrimenti, la revoca sarà inefficace e il cliente dovrà continuare a mantenere il rapporto che voleva estinguere, almeno fino a quando non farà quanto gli richiede il contratto che ha firmato (del quale dunque è buona regola conservare scrupolosamente una copia per rileggerla all’occorrenza).

Se non è stato firmato un contratto col professionista

Può anche accadere che non sia stato sottoscritto alcun modulo con il quale si conferiva mandato al commercialista: ciò, ad esempio, accade quando il cliente rientra nel regime fiscale semplificato e non necessita di particolari adempimenti a fini fiscali. In tali casi, così come può essere conferito incarico orale, anche la revoca dell’incarico stesso può essere fatta oralmente: a fini probatori però, cioè per avere possibilità di dimostrare di aver interrotto il rapporto professionale e dunque per provare che il commercialista a partire da una data certa non ha più possibilità di pretendere il corrispettivo concordato, il cliente farebbe comunque bene ad inviare una comunicazione scritta dalla quale si evinca chiaramente la volontà di non proseguire nella collaborazione professionale utilizzando il servizio postale e dunque la raccomandata con avviso di ricevimento, che fornisce certezza proprio circa la data.

Obblighi conseguenti alla revoca

Una volta che è stato revocato l’incarico al commercialista, questi ha l’obbligo di restituire al cliente tutti i documenti in suo possesso che riguardano la posizione del cliente stesso: se il commercialista rifiuta la riconsegna dei documenti, il cliente può agire in tribunale con un ricorso d’urgenza fondato sull’art. 700 cod. proc. civ. per ottenere rapidamente un provvedimento che imponga il rilascio delle proprie scritture.

Una volta che il cliente è rientrato in possesso delle proprie scritture contabili, qualora sia titolare di partita iva deve entro trenta giorni effettuare una comunicazione all’Agenzia delle entrate con la quale indica qual è il nuovo luogo in cui sono conservate le scritture: infatti, questa comunicazione va fatta sia al momento dell’apertura della partita iva, sia al momento in cui c’è variazione del luogo inizialmente indicato.

Modello di lettera di revoca

È bene che la lettera con la quale si comunica la volontà di revocare l’incarico al commercialista sia scritta in modo chiaro e senza lasciare spazio a dubbi interpretativi circa la volontà di risolvere il rapporto professionale. Proponiamo un modello qui di seguito:

Egregio Dott. Numeretti,

con la presente le comunico la mia volontà di revocare l’incarico a suo temo conferitole di tenuta della mia contabilità. Questa revoca avrà effetto dal giorno xx/xx/xxxx. Fino a quella data la invito a svolgere solo gli adempimenti necessari ed imprescindibili, e contestualmente la invito a voler predisporre quanto occorre per la riconsegna di tutta la documentazione in suo possesso e che mi riguarda fra cui, a mero titolo di esempio, i Registri Iva, i Registri contabili, ogni documentazione tributaria.

Il predetto materiale può essere consegnato al sottoscritto in luogo ed ora da concordarsi, oppure al Dott. Nuovonumeretto, nuovo Commercialista di fiducia dello scrivente.

Ferma ed impregiudicata ogni reciproca ragione dipendente dal suo operato professionale, ringraziandola per l’opera svolta distintamente la saluto.

Luogo e Data

Sig. Scontento Revocante

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